Russia, accordo di cooperazione col Mali: Mosca invia in Africa aerei da guerra

StrettoWeb

Gli accordi tra Mosca e Bamako prevedono anche la spedizione di forniture di cibo, fertilizzanti e carburante

La guerra in Ucraina sta modificando gli equilibri internazionali e adesso la Russia volge lo sguardo verso l’Africa. L’eventuale “fornitura di cibo, fertilizzante e carburante russi” al Mali e il “sostengo di Mosca alla transizione politica” del Paese africano sono stati alcuni dei temi discussi in un colloquio telefonico dal presidente ad interim di Bamako, il colonnello Assimi Goita, e il capo dello Stato russo Vladimir Putin. A darne notizia sono stati lo stesso capo dello Stato maliano su Twitter e il Cremlino, tramite una nota. La conversazione fra i due leader segue di un giorno la consegna al Mali di un lotto di aerei ed elicotteri da combattimento inviati dalla Russia. I dispositivi militari sono sbarcati ieri all’aeroporto di Bamako alla presenza di Goita.

Come riferito dal presidente maliano su Twitter, al centro del colloquio con Putin ci sono stati il supporto russo alla transizione del Paese verso un governo guidato da civili, che secondo quanto affermato dalle autorità maliane lo scorso maggio dovrebbe durare due anni, oltre che “la qualità” del partenariato con Mosca che “rispetta la sovranità del Mali e le aspirazioni della sua popolazione”. In una nota il Cremlino ha affermato che Goita ha discusso con Putin di “possibili consegne di cibo, fertilizzanti e carburante russi al Mali” e che i due capi di Stato hanno convenuto sulla necessità di “intensificare la cooperazione pratica” in questo senso.

Il partenariato fra Mali e Russia, però, è oggetto di forti critiche da parte della comunità internazionale: Francia e Stati Uniti in modo particolare accusano Bamako di ospitare i mercenari del gruppo Wagner, società di contractors ritenuta molto vicina al Cremlino. Il governo maliano ha sempre negato la presenza di questa milizia privata, affermando che gli unici militari russi presenti nel Paese sono istruttori inviati da Mosca nel quadro di un regolare accordo di cooperazione.

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