Russia, attentato Darya Dugina: l’ordigno è stato comandato a distanza. “Omicidio voluto dall’occidente”

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Russia, l’ordigno è stato fatto esplodere a distanza

L’ordigno esplosivo installato sull’auto della giornalista e politologa Darya Dugina e’ stato fatto esplodere a distanza. Lo afferma la polizia russa. “Ora e’ stato accertato che la bomba sull’auto di Dugina e’ stata innescata a distanza. Presumibilmente, l’auto e’ stata monitorata e il suo movimento e’ stato seguito“, ha detto una fonte della polizia alla Tass, ripresa dal quotidiano Izvestija.

Chi ha ucciso il soldato Darya Dugina?”, titola il sito di notizie Tsargrad che fa capo all’oligarca fondamentalista Kontantin Malofeev, diretto da Aleksandr Dugin sin dalla sua apertura, nel 2015, proprio quando, sulla scia dell’annessione della Crimea e sullo scontro aperto nel Donbass pochi mesi prima, l’ideologia del ‘Russkiy Mir’ promossa dal filosofo e dalla figlia acquisivano spazio nella narrativa ufficiale. La stessa Dugina, che aveva già collaborato in passato con l’emittente tv Tsargrad, sarebbe tornata a condurre la trasmissione “Prima i russi”. L’omicidio della patriota russa, definita anche una vera guerriera, da sempre in prima linea nel confronto con l’Occidente, “ha scioccato milioni di persone non solo in Russia ma in tutto il mondo“, si precisa. “Il fatto che quanto accaduto sia un attacco terroristico, un colpo al mondo russo, inferto vilmente, in sordina, non solleva dubbi tra gli esperti. Rimane una domanda importante: chi sono il mandante e l’esecutore?“, si sottolinea. “Saranno le indagini a doverlo scoprire. Ma possiamo già presumere che ciò sia stato fatto per volere dell’Occidente“.

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