Università di Messina, “per sempre il nome di Lorena Quaranta”: nasce la borsa di studio nel ricordo della studentessa vittima di femminicidio

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L’Assemblea Regionale Siciliana ha infatti all’unanimità un emendamento come omaggio alla 27enne che frequentava a Messina la Facoltà di Medicina e Chirurgia

Nelle aule e per i corridoi dell’Università di Messina continuerà a risuonare il nome di Lorena Quaranta, la giovane studentessa uccisa il 31 marzo del 2020 a Furci Siculo dal fidanzato, condannato poche settimane fa all’ergastolo dalla Corte d’Assise. Nei giorni scorsi l’Assemblea Regionale Siciliana ha infatti approvato all’unanimità un emendamento alle variazioni di bilancio, tramite cui è stata istituita una borsa di studio di 5mila euro in memoria della 27enne: il premio sarà assegnato agli studenti più meritevoli con l’obiettivo di sostenere la formazione di giovani futuri medici alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo messinese.

E’ la facoltà in cui Lorena stava completando il proprio percorso di studi, un percorso che sarebbe terminato soltanto pochi mesi dopo il tragico accadimento. Proprio nel giorno in cui ha trovato la morte, la giovane studentessa aveva già iniziato la stesura della tesi ed era ormai prossima a concludere gli studi, sognando di indossare finalmente il camice da ginecologa. Una Laurea che tuttavia l’Università ha deciso di assegnarle il 20 ottobre 2020, proclamandola dottoressa in Medicina e Chirurgia con la votazione di 110 e lode e consegnando la pergamena alla famiglia nel corso di un cerimonia commovente.

“È un ottimo segnale da parte di quest’Assemblea nei confronti di un problema dalle dimensioni preoccupanti – ha commentato il deputato del Movimento Cinque Stelle Giovanni Di Caro, uno dei proponenti – e un doveroso omaggio alla memoria di una promettente studentessa”. Per il deputato Giusi Savarino (Diventerà Bellissima) “nell’aula in cui seguiva le lezioni che l’avrebbero condotta al traguardo della laurea in Medicina la sedia di Lorena è vuota e proviamo a riempire il vuoto incolmabile che la sua morte ha portato con sé, dedicandole un pensiero. Pur nella sua assenza, il posto di Lorena è lì, accanto ai suoi colleghi, lungo quei corridoi e in quelle aule, a vivere la vita e i sogni sul futuro che qualcuno le ha strappato via”.

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