Bassetti: “mai più mascherine a scuola, Covid è come influenza”

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“Se avere un aumento dei contagi vuol dire avere un aumento dei ragazzi che hanno mal di gola, raffreddore o tosse, è evidente che non possiamo usare le misure che usavamo nel 2020”, ha sottolineato l’infettivologo

“La settimana prossima i ragazzi torneranno a scuola senza restrizioni e mi auguro che senza restrizioni finiranno l’anno, perché fondamentalmente oggi il Covid è una forma molto simile ad altre forme influenzali grazie alla vaccinazione, ai farmaci e alla conoscenza medica acquisita. In bocca al lupo a tutti gli studenti. Non vorrò vederli nuovamente andare a scuola mascherati: sarebbe inaccettabile”. Si è espresso così, ai microfoni dell’Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, in vista del suono della prima campanella che squillerà questa settimana in tutte le regioni italiane, ad eccezione di Sicilia e Valle d’Aosta (inizio lunedì 19 settembre).

Con l’arrivo dell’autunno e poi dell’inverno, sottolinea l’esperto, “è chiaro che assisteremo quasi sicuramente a un aumento dei contagi, perché se continueremo a fare così tanti tamponi come abbiamo fatto negli ultimi tempi è evidente che avremo più persone positive. Quello che secondo me dobbiamo sempre cercare di tenere in considerazione, anche nelle scuole non è quanta gente è positiva, un indicatore che oggi non ha più grande senso, con una malattia profondamente diversa in termini di gravità e conseguenze, bensì quante persone, anche tra i ragazzi, hanno sintomi e segni di una malattia potenzialmente grave”.

Bassetti, quindi, si augura che “non ci sia qualcuno che, dopo 3-4 settimane dall’inizio dell’anno, solo perché aumentano le persone con tampone positivo diranno che bisogna reintrodurre mascherine e distanziamento, eliminare la ricreazione o reintrodurre la Dad. Questo oggi sarebbe inaccettabile perché porrebbe l’Italia come unico Paese dell’Unione europea che continua ad avere questo tipo di atteggiamento sulla scuola. La scuola dovrà essere l’ultimo luogo di aggregazione da toccare in caso di restrizioni”.

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