Bella Ciao, Ramazzotti difende Laura Pausini: “neanche io l’avrei cantata”

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In questo periodo di elezioni “non dobbiamo cantare canzoni né di destra, né di sinistra, né di centro. Non facciamo politica, facciamo musica”, ha spiegato l’artista

“Canterei ‘Bella Ciao’? No, è una canzone troppo politica”. Risponde così Eros Ramazzotti risponde ai giornalisti che, alla fine del concerto in Plaza de Toros, a Siviglia, lo stuzzicano sulle polemiche nate intorno alla cantante Laura Pausini. L’artista scherza coi cronisti spagnoli ed ha quindi commentato l’invito declinato, nel corso di una trasmissione tv spagnola, dalla ‘collega’ a cantare la canzone “Bella Ciao” simbolo della Resistenza. “Ho scelto di non cantare un brano inno di libertà ma più volte strumentalizzato nel corso degli anni in contesti politici diversi tra loro”, ha spiegato su Twitter Pausini.

Si dichiara d’accordo su questo pensiero anche Ramazzotti, che prosegue: “no dai, non è che ‘Bella ciao’ sia troppo politica. Secondo me Laura ha fatto bene in questo periodo (di elezioni, ndr) non dobbiamo cantare canzoni né di destra, né di sinistra, né di centro. Non facciamo politica, facciamo musica”. Il dibattito è acceso nelle ultime ore, anche Al bano è intervenuto per esprimere il proprio parere: “a me queste critiche feroci a Laura Pausini sembrano esagerate. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Se non ha cantato ‘Bella ciao’ avrà avuto i suoi motivi, forse aveva paura che cantandola sarebbe stata strumentalizzata per fini politici. Io l’avrei cantata tranquillamente. ‘Bella ciao’ appartiene al mondo intero, al di là delle idee politiche. L’ho cantata un sacco di volte, non lo farei solo se sentissi che c’è aria di strumentalizzazione”.

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