Calabria, Occhiuto annuncia: “a fine settembre arriveranno i medici cubani”

StrettoWeb

Calabria, Occhiuto annuncia: “a fine settembre arriveranno i medici cubani. Una soluzione tampone che non toglierà alcun posto di lavoro ad un dottore calabrese”

“I medici cubani arriveranno in Calabria a fine settembre, faranno dei percorsi di formazione con l’Università di tre settimane e poi entreranno in servizio nei reparti ospedalieri. Una soluzione tampone, che non toglierà alcun posto di lavoro a medici calabresi“. E’ quanto ha detto il Presidente della giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, a margine di un convegno scientifico a Catanzaro. “Continuiamo a fare i concorsi, stiamo rivedendo anche le regole e preparando un pacchetto di reclutamento con percorsi innovativi che renda più attrattivo lavorare in Calabria. L’organizzazione dei presidi più complessi deve però andare avanti, bisogna avere anche strumenti di emergenza, come questo, specialmente negli ospedali dove stentiamo a trovare medici. I calabresi lavorano spesso in condizioni davvero difficili ed è complicato trovare professionisti disposti a spendersi. In alcune realtà, come Locri, ci sono medici che vincono concorsi e si dimettono il giorno dopo. Una situazione intollerabile, non posso stare con le braccia conserte. A volte nascono polemiche e resistenze laddove si colpiscono interessi economici, ma una vita salvata vale molto di più”, rimarca Occhiuto.

Occhiuto ha anche parlato del rapporto con le Università: “La nostra è una Regione con una sola facoltà di medicina. Il Veneto che è più grande ma ne ha otto. Vorremmo un rapporto più intenso con università e che questa si facesse più carico dell’assistenza sanitaria ai calabresi. Integrare quanto più possibile l’assistenza ospedaliera con l’università è senz’altro un obiettivo perseguibile“. Sulla ricognizione del deficit sanitario, Occhiuto anche in veste di commissario ad acta ha così sottolineato: “La Guardia di finanza ci ha restituito la bozza di convenzione, entro fine anno accerteremo l’entità del debito sanitario e sono convinto che, all’esito, si capirà che non c’è un debito monstre. Riconciliando i conti del tesoriere con i pagamenti effettivamente realizzati alle cliniche, si potrà verificare che i crediti sono stati pagati anche più volte e che i creditori sono, in realtà, debitori”.

Condividi