Covid, in Italia 28 milioni di vaccini prossimi alla scadenza: “ne abbiamo già donati 58 milioni”

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L’Italia ha già donato “58 milioni di dosi alle nazioni meno fortunate. Di queste, ben 53 milioni sono state consegnate al programma Covax dell’Oms”, ha spiegato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli

Mentre l’estate si dirige alla conclusione, il Ministero della Salute decide di muoversi in anticipo e di agire sulla via della prevenzione in modo da parare il colpo in vista di un’eventuale ripresa della curva epidemiologica legata ai casi Covid. Uno dei problemi maggiori da risolvere in questo momento è: delle 28 milioni di dosi di vaccino che sono depositate in magazzino e ancora non usate che stanno per scadere, cosa se ne farà l’Italia? A porre la questione è stato il generale Tommaso Petroni, a capo dell’Unità che ha raccolto l’eredità del generale Paolo Figliuolo.

“Abbiamo fatto ogni sforzo per donare il più possibile ma non è stato facile per questioni logistiche e per i problemi di conservazione” dei Paesi più svantaggiati del mondo. “In particolare con l’Africa”, ha proseguito il generale, “non tutto è andato, anche da parte di Covax, come si sarebbe voluto. Siamo in continuo contatto con gli organismi preposti per donare ancora più dosi possibili”. L’Italia, infatti, ha già donato “58 milioni di dosi alle nazioni meno fortunate. Di queste, ben 53 milioni sono state consegnate al programma Covax dell’Oms”, ha spiegato ancora il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli. Covax è il nome dato al sistema creato da Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Onu e l’alleanza Gavi in collaborazione con Cepi e Unicef per garantire “l’equità vaccinale fra Nord e Sud del mondo”.

Il discorso è quindi legato ad una questione di “quantità”. Come già segnalato da Report sui Rai 3 lo scorso giugno, c’è un avanzo di dosi pari a 28 milioni, come certificato oggi dalle autorità, significa soltanto una cosa: l’Italia ha comprato troppi vaccini. E questo si traduce uno spreco incredibile di denaro. Secondo i dati forniti dalla trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, basata da un documento firmato proprio da generale Petroni, l’Italia ha acquistato nel 2021 183 milioni di dosi e, quest’anno, altre 138 milioni. Numeri altissimi che si scontrano con una campagna vaccinale che, nel frattempo, si è molto frenata. E sempre sul documento utilizzato da Report si fa anche un calcolo economico: nel solo 2022 l’Italia ha versato a Pfizer 1,4 miliardi di euro e a Moderna oltre 760 milioni di euro, soldi che adesso rischiano di essere considerati come spesi inutilmente.

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