“Mi sento mortificato, umiliato. Sono stato definito dagli analisti da salotto un Masaniello”, afferma l’ex sindaco di Messina. Ma il giornalista replica: “mai usato quell’appellativo”
Cateno De Luca arresta la propria corsa, è Renato Schifani il nuovo presidente della Regione Siciliana. L’ex sindaco di Messina ha incassato il colpo e guarda già avanti, anche se non mancano le polemiche. Per ultima quella nata nelle ultime ore con il giornalista Bruno Vespa: “mi sento mortificato e umiliato. Sono stato definito dagli analisti da salotto un Masaniello, ma io sono un amministratore. I miei voti non sono “di protesta”, la gente riconosce che so amministrare come ho dimostrato a Messina, s’informino questi analisti prima di parlare”, ha affermato De Luca riferendosi alla trasmissione ‘Porta a porta’ che si è tenuta la sera prima del risultato delle elezioni. “Gli exit poll sono farlocchi”, aveva per questo affermato.
De Luca, quindi, come Masaniello, il protagonista della vasta rivolta che vide, dal 7 al 16 luglio 1647, la popolazione napoletana insorgere contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo. Eppure Bruno Vespa però non ci sta, dichiara di non aver mai utilizzato quell’espressione, e per questo replica: “credo che Cateno De Luca mi debba delle scuse da gentiluomo siciliano. Non solo né io e né altri in trasmissione abbiamo mai usato nei suoi confronti il termine “Masaniello”, ma nelle mie domande e nei commenti degli ospiti ci sono stati apprezzamenti per la sua capacità di affermarsi e nell’interpretare la protesta – riporta il quotidiano La Sicilia – . Il mio primo commento è stato chiedere chi sia davvero il candidato Cateno De Luca in grado di affermarsi con 10 punti di distanza dal Partito Democratico”.