I leader di Forza Italia e Italia Viva affrontano il tema dell’energia, centrale nel corso di questa campagna elettorale, e si dicono favorevoli a termovalorizzatori e rigassificatori
“Bisogna staccare dal prezzo del gas costo energia, che avrebbe effetto positivo. Poi vanno messi 10 miliardi sulle imprese e fatto il rigassificatore. Chi può farlo? Draghi è per le imprese correnti. Per questo ho detto a tutti i leader di vederci per fare chiarezza, trovando una soluzione. Per dire a Draghi: occorre fare questo senza scassare i conti dello stato. Abbiamo bisogno di 11 termovalorizzatori e 3 rigassificatori”. E’ quanto afferma il leader di Azione, Carlo Calenda, a Non stop News, su Rtl 102.5. Il tema dell’energia è ovviamente al centro della campagna elettorale dei vari partiti, che gli italiani saranno chiamati a votare in occasione delle elezioni del prossimo 25 settembre. La Calabria in questi termini può essere vista come protagonista con il presidente Roberto Occhiuto che da mesi si dice disponibile al raddoppio del termovalorizzatore e della realizzazione di un rigassificatore a Gioia Tauro. Più incerta la situazione in Sicilia, attesa dalle Regionali: il Centrodestra e Cateno De Luca sono pronti a dare continuità al percorso avviato dal presidente uscente Nello Musumeci sulla costruzione di due termovalorizzatori, più frenato il Pd con il candidato Caterina Chinnici che vorrebbe rafforzare maggiormente sulla raccolta differenziata.
Sul prezzo del gas e sugli approvvigionamenti si è espresso anche Silvio Berlusconi: “oggi credo che sul fronte dell’energia il governo debba intervenire subito con un decreto per contenere i costi per famiglie e imprese, esistono molte soluzioni complesse, se ne può discutere, ma la sostanza è semplice: lo Stato deve farsi carico di almeno una parte significativa degli aumenti che non possono rimanere a carico delle famiglie e delle imprese”. Il presidente di Forza Italia, ai microfoni della trasmissione ‘Fino a qui tutto bene’ condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus, poi aggiunge: “molte aziende saranno costrette ad aumentare i prezzi del consumo dei loro prodotti, saranno costrette a ridurre il personale e a chiudere. Le famiglie si ritroveranno di fronte al dilemma se pagare le bollette o fare la spesa. Naturalmente un problema come questo non può essere affrontato solo a livello nazionale, visto che tutte le cause sono internazionale, l’Europa deve parlare con una voce sola. E poi dobbiamo pensare anche al futuro, ci sono delle responsabilità precise della sinistra se ci troviamo in questa situazione. Il mio governo aveva ridotto la dipendenza dell’Italia dal gas russo, solo 3 anni dopo col governo di Letta la percentuale era più che raddoppiata. La politica della sinistra ha reso impossibile costruire i rigassificatori e i termovalorizzatori e ha condotto l’Italia fuori dalla ricerca per il nucleare politico. Ovviamente il nostro governo cambierà radicalmente rotta su tutti questi argomenti”.