Elezioni, confronto tra Letta e Meloni: botta e risposta su PNRR, caro bollette e immigrazione

StrettoWeb

Elezioni politiche, Enrico Letta e Giorgia Meloni si confrontano sui temi che da settimane animano una campagna elettorale iniziata in piena estate e ora alle battute finali

A 13 giorni dal 25 settembre, data delle elezioni politiche, Enrico Letta e Giorgia Meloni si confrontano sui temi che da settimane  animano una campagna elettorale iniziata in piena estate. In diretta su Corriere Tv, dibattito moderato da direttore Luciano Fontana, il leader del Partito Democratico ed il presidente di Fratelli d’Italia, hanno presentato i propri programmi, strategie e visioni per l’Italia. Quello del Corriere è l’unico duello previsto tra i due punti di riferimento dei Centro/Sinistra e Centro/Destra.

Guerra in Ucraina

Il prima tema affrontato è sulla guerra in Ucraina. “Le misure stanno funzionando anche se hanno ripercussioni sulla nostra economia — sottolinea il segretario nazionale del Pd Enrico Letta– le sanzioni sono però l’unico modo con cui abbiamo la possibilità di fermare la Russia oggi. Noi siamo tenacemente a favore della resistenza ucraina”. Giorgia Meloni rimarca che “non abbiamo avuto problemi a schierarci contro l’invasione russa all’Ucraina e non c’è dubbio che le cose resterebbero così anche con un governo di centrodestra. Gli ucraini stanno combattendo una guerra che riguarda anche noi. Se l’Italia si tirasse indietro sarebbe l’Italia spaghetti e mandolino che molti disegnano“.

Unione Europea

Il secondo tema è l’Unione Europea. Giorgia Meloni rimarca: “vogliamo un’Europa che non intervenga dove i governi nazionali possono fare meglio. Oggi non abbiamo una politica estera, nè di approvvigionamento dell’energia. La posizione dei Conservatori è il principio di sussidarietà scritto sui Trattati”. “Il motivo per cui l’Europa non funziona – evidenza Letta – è perché i conservatori e alcuni Paesi non vogliono che si decida a maggioranza. Bisogna togliere il diritto di veto che piace ad esempio a Ungheria e Polonia e spesso lo utilizzano contro l’Italia. Si sono opposti ad esempio al Next Generation Eu che ha poi portato al Pnrr. Ricordo, inoltre, le posizioni di Berlusconi e Salvini vicini a Putin”.

Fondi Pnrr

Mentre sui fondi del Pnrr, i due leader hanno sottolineato: “se rinegoziamo i fondi europei del Pnrr – dice il segretario dei Dem- il messaggio è che siamo inaffidabili e io sono contro questa idea di un’Italia inaffidabile. Quei soldi ci sono e vanno usati bene, mantenendo i capisaldi. Come la clausola di salvaguardia per il 40% dei fondi al Sud“. “FdI – ricorda Letta- non ha mai votato a favore del Next Generation Eu”. Immediata la replica di Giorgia Meloni: “abbiamo sempre sostenuto il fatto che l’Europa facesse debito comune per affrontare la pandemia. Su alcuni passaggi ci siamo astenuti, ma mai votato contro. E ci siamo astenuti perché il documento sul Pnnr è arrivato in Aula, nel Parlamento italiano, solo un’ora prima del voto”.

Caro bollette

Sul “caro bollette” Meloni ribadisce la propria contrarietà ad uno scostamento di bilancio per affrontare: “il tema del disaccoppiamento tra costo del gas e dell’energia si può affrontare anche a livello nazionale, se l’Europa non arriva in tempo. Non so perché non è stato fatto. Inoltre, dico no allo scostamento di bilancio”. L’ex premier Letta chiede “il raddoppio del credito d’imposta dal 25 al 50% per le energivore e per le altre dal 15 al 30%; e l’introduzione delle bollette luce sociale per dare alle famiglie con Isee più basse di affrontare la crisi. Questo ha un senso se c’è un tetto al prezzo al livello Unione Europa”.

Fisco

Sul Fisco, Letta propone “un’unica grande proposta di riduzione fiscale, ovvero la riduzione delle tasse sul lavoro”. Giorgia Meloni rimarca che “non ci sono condoni nel nostro programma. Noi proponiamo una misura che dice che devi pagare il dovuto, con una maggiore minima, e con una dilazione dei pagamenti”.

Conti pubblici

Sui conti pubblici, Meloni afferma: “la situazione in Italia non è ottima e chi ha governato negli ultimi 10 anni una parte di responsabilità ce l’ha perché c’è sempre l’Europa che ci salva ma meglio sarebbe stato non aver buttato i soldi”. Per Letta “l’ultimo governo con Meloni ministro portò il debito pubblico a 230 miliardi, la stessa cifra del Pnrr”.

Immigrazione

Sul tema dell’immigrazione enormi differenze tra i due leader. “Durante la pandemia – sottolinea Meloni – si sono bloccati i corridoi verdi e si è fatta una sanatoria di chi era entrato nel Paese irregolarmente”. “Vedo che finalmente – replica Letta- non si è utilizzata la formula del blocco navale. E’ talmente evidente che è inapplicabile e chi aspira al governo di un grande Paese europeo non può dire cose del genere. Ritengo importante l’integrazione e quindi lo Ius Scholae e la riapertura del decreto flussi”, conclude.

Letta: “basta larghe intese”

“Sarà o maggioranza o opposizione. “E’ finita la stagione delle larghe intese e la scelta è tra due idee molto diverse di Italia”, evidenza Enrico Letta. “Noi stiamo facendo la campagna elettorale sulle cose. Sappiamo che se vincesse l’altra parte l’Italia entrerebbe su un’altra strada. Il dibattito è confuso? Sì. Ma è veramente un bivio, una specie di referendum, un po’ come in Gran Bretagna quando hanno dovuto scegliere tra la Brexit e rimanere nell’Ue. I toni nostri sono assolutamente lineari, sono anzi accusato di essere troppo fair“, sottolinea Letta.

Meloni: “Dio, patria e famiglia? Non è anti-moderno”

“Mi considero una conservatrice –afferma Giorgia Meloni- e non credo che un motto mazziniano come Dio, patria e famiglia vada a cozzare con la modernità. Significa difendere una identità. La patria, la famiglia e anche l’identità religiosa sono fondamentali, pur credendo nel valore della laicità dello Stato”.

Condividi