Elezioni, intervista a Nicola Irto: il segretario Regionale del Pd calabrese e candidato come capolista al Senato spiega ai microfoni di StrettoWeb perchè “la vittoria è a portata di mano”
Il segretario regionale del Partito Democratico, e capolista al Senato, Nicola Irto, invita ad un voto per tenere unita l’Italia ed evitare che la Calabria e il Sud siano messi ai margini dalla destra che vuole l’autonomia differenziata. Sì al reddito di cittadinanza. Ma insieme a un piano straordinario per il lavoro, per i salari e per lo sviluppo delle imprese, in particolare piccole e medie.
Siamo alle fase finali della campagna elettorale. Come la valuta?
“Si tratta sicuramente di una campagna elettorale particolare, breve e che si sta svolgendo in un periodo dell’anno inedito. Un’ulteriore anomalia determinata da quelle forze politiche che hanno deciso, soltanto per fini personali e elettorali, di non consentire a Mario Draghi di portare a termine il proprio lavoro senza pensare alla situazione di emergenza in cui versa il Paese. Eravamo tutti pienamente consapevoli della tempesta economica che avrebbe colpito famiglie e imprese, con l’aumento dei prezzi, a partire da quelli energetici. Eppure 5 Stelle, Lega e Forza Italia hanno preferito consumare la loro follia finale, togliendo i poteri costituzionali al Governo e limitandolo al disbrigo degli affari correnti. Un vero e proprio atto di irresponsabilità i cui effetti tocchiamo con mano ogni giorno: ad esempio, le imprese in Calabria – sia grandi come Callipo che piccole come i panifici, le pasticcerie, i laboratori artigianali, e così via. – rischiano la chiusura a causa delle bollette. Così come sono in difficoltà le famiglie. Ora le stesse forze che hanno impedito un intervento tempestivo e programmato del governo fanno demagogia chiedendo scostamenti di bilancio all’ultimo minuto. Questo dovrebbe essere un elemento di valutazione nel voto. Il PD voleva continuare l’esperienza di governo non certo per esercitare il potere per altri sei mesi, ma per dare risposte immediate all’Italia e per aiutare i cittadini in crisi: in questo momento gravissimo abbiamo mantenuto senso delle istituzioni e contezza del Paese reale, che è fatto di persone, famiglie, imprese“.
I sondaggi vi danno in svantaggio. E’ stata sbagliata la politica delle alleanze?
“I sondaggi sono attendibili fino a un certo punto, specialmente se si considera che circa il 50% degli italiani non ha ancora deciso se andare a votare e per chi votare. Sono convinto che i cittadini terranno conto di chi si è mostrato responsabile e al servizio del Paese, e riconosceranno invece per quello che sono i partiti che ora piangono lacrime di coccodrillo. Abbiamo come avversario una destra inadeguata, sovranista e populista. Una destra che ha tra le sue priorità l’introduzione dell’autonomia differenziata che rischia di mettere in ginocchio il Meridione. In questa campagna elettorale il Sud sembra essere scomparso dall’agenda di tutte le forze politiche tranne che da quella del Pd. La partita si gioca nelle prossime settimane e credo fermamente che il progetto politico del Pd possa convincere sempre più persone e portarci alla vittoria. La politica delle alleanze non è giusta, né sbagliata. Si mette in campo un progetto politico insieme alle forze che lo condividono. Non esistono formule magiche, né si possono compiere forzature. In questa fase il Pd, che a cuore soltanto l’interesse del Paese, ha elaborato un progetto politico per fare fronte alle emergenze che ci attendono e lo ha condiviso. Inseguire le posizioni di chi si è assunto la responsabilità di staccare la spina al governo o guarda soltanto alle proprie ambizioni personali sarebbe stato completamente inutile e ipocrita“.
Sta girando la Calabria grazie anche alle feste dell’Unità. Che bilancio fa dell’attività svolta dal Pd dopo la sua elezione a segretario?
“Prosegue il percorso di rigenerazione del partito che avevamo immaginato. Sono stati svolti i congressi provinciali, cittadini e di circolo e la partecipazione democratica, anche attraverso lo strumento delle Agorà, è aumentata in modo esponenziale. Il Pd è tornato ad essere un punto di riferimento per il territorio e un luogo di progettazione ed elaborazione politica. E’ un percorso nel quale credo profondamente e che dovrà continuare senza sosta per fare in modo che sia sempre più stretto il collegamento tra la base, i vertici e le istituzioni. E’ aumentata la partecipazione alle attività da parte dei giovani e si registra un rinnovato entusiasmo. Questo a dimostrazione che non è vero che la gente sia lontana dalla politica, ma che, al contrario, ha grande voglia di partecipare se ha le occasioni giuste“.
La sanità calabrese continua ad essere in grave affanno, tanto che il presidente Occhiuto si è rivolto a Cuba per reclutare medici…
“Guardi, la vicenda relativa all’assunzione dei medici cubani, oltre ad essere un bluff, rappresenta proprio il modo peggiore per affrontare il problema. La sanità calabrese intanto ha bisogno di una scelta di fondo chiara che il Pd ribadisce da tempo: una sanità pubblica universale. Detto questo bisogna guardare a soluzioni strutturali e non a interventi estemporanei tesi a tamponare qualche emergenza. Devono essere sbloccati i fondi a disposizione, a partire da quelli del Pon, per rafforzare le piante organiche e le strutture sanitarie. Con il prossimo governo nazionale, poi, si dovrà affrontare la questione relativa al piano di rientro con un punto fermo: la Calabria deve uscirne e tornare alla gestione ordinaria. Il debito prodotto negli ultimi dieci anni, da quando ci sono i commissari inviati da Roma, deve essere preso in carico dallo Stato e non può ricadere sulle spalle dei calabresi. Fuori dal piano di rientro si potrà iniziare una programmazione di ampio respiro iniziando con gli investimenti sui punti di primo soccorso che versano in condizione di autentica emergenza. Abbiamo elaborato un piano preciso per la sanità, costruito attraverso le Agorà e con il confronto con il partito nazionale, che da poco abbiamo illustrato alla stampa“.
La destra vuole eliminare il reddito di cittadinanza. Lei cosa ne pensa?
“Credo che sul punto esista molta demagogia. La destra poi ha scelto chiaramente di abbandonare al proprio destino le fasce più deboli della popolazione. Il Pd non ha nessuna intenzione di farlo e il reddito di cittadinanza – riveduto, corretto e per certi versi rafforzato in direzione delle famiglie – deve rimanere perché rappresenta uno strumento fondamentale per dare una mano a chi non ha un lavoro fino al momento in cui lo riesce a trovare. E’ chiaro, però, che l’obiettivo finale non può limitarsi agli strumenti di sostegno e assistenza, ma deve essere la piena occupazione con un salario adeguato che consenta a tutti una vita dignitosa, così come prevede la Costituzione“.
E come ci si arriva alla piena occupazione? In Calabria siamo lontanissimi da questo obiettivo…
“Serve un piano straordinario per il lavoro che il prossimo governo nazionale deve elaborare con un’attenzione particolare alle regioni meridionali dove la percentuale di disoccupazione rimane preoccupante, nell’indifferenza assoluta del governo regionale. Vanno sfruttate fino all’ultimo euro le risorse europee e serve ripensare il rapporto tra Istituzioni, Università e mondo delle imprese. Le migliori competenze calabresi, formate nei nostri Atenei, devono avere la possibilità di rimanere a lavorare in Calabria per evitare un ulteriore impoverimento del nostro tessuto sociale. Servono poi incentivi fiscali per gli imprenditori, che devono tornare a investire sul nostro territorio. Dobbiamo puntare a creare posti di lavoro reali anche per eliminare le troppe sacche di precariato ancora esistenti“.
La Calabria senza infrastrutture continuerà a non avere sviluppo. Come si può risolvere il problema?
“La Calabria deve diventare una priorità per il governo nazionale perché sono tante le emergenze sulle quali intervenire. Trasporti e infrastrutture hanno necessità di essere ripensati in maniera complessiva e con un progetto integrato di sviluppo. Come Pd ci stiamo lavorando da lungo tempo, anche attraverso le Agorà democratiche che sono servite a raccogliere le proposte e le istanze degli amministratori locali che meglio di ogni altro conoscono il territorio. La statale 106 e i collegamenti con l’entroterra devono essere priorità, così come il completamento dell’alta velocità. I porti calabresi vanno messi in rete e serve rendere operativa la Zes di Gioia Tauro che fu introdotta solo grazie al Pd, ma che è rimasta una scatola vuota anche per l’effetto dell’inerzia del governo regionale. Sacal deve poi fare chiarezza sulla strategia di sviluppo degli aeroporti, una strategia che non può dimenticarsi di Crotone e Reggio“.
Le ultime operazioni giudiziarie ripropongono il tema della legalità e delle infiltrazioni della criminalità nelle Istituzioni.
“Mi piace sempre ricordare che esistono tre gradi di giudizio e tutti fino a quel momento vanno considerati innocenti. Detto questo un ringraziamento è più che doveroso nei confronti dei magistrati che senza sosta lavorano in condizioni difficili per contrastare la criminalità con risultati pregevoli. La politica è chiamata a fare la sua parte e credo che durante questa campagna elettorale il tema della legalità sia stato trascurato. Serve un impegno costante da questo punto di vista che parta dalle scuole e arrivi fino all’adozione dei codici etici e di tutti gli strumenti necessari per rendere immuni partiti e Istituzioni da ogni tipo di infiltrazione. Non possiamo pensare che la sola repressione possa ottenere il risultato di una bonifica reale che ha bisogno di un’autentica rivoluzione sociale e culturale“.
Che messaggio vuole mandare agli elettori calabresi a pochi giorni dal voto? Si sente di parlare di voto utile?
“Il mio appello è al voto in generale. Andare a votare è un dovere e un grande privilegio, il fondamento della democrazia. In un momento così difficile per il Paese ogni cittadino deve sentire l’esigenza di esprimere la propria opinione. Non credo che esista un voto utile. Il voto è libero e va espresso scegliendo i migliori programmi e i candidati più competenti. Per questo invito a dare il voto al Pd che ha dimostrato sul campo di avere il programma più qualificato per affrontare la crisi economica in atto, per garantire il supporto ai cittadini che non riescono a pagare le bollette, e che ha la volontà fortissima di tenere unito il Paese che la destra vuole ancora una volta dividere marginalizzando il Sud“.