Elezioni, Riconquistare l’Italia: “Italia Sovrana e Popolare mette al centro la Costituzione, discutibile la gestione della pandemia”

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Elezioni, Riconquistare l’Italia: “la gestione della pandemia si è piegata a logiche di profitto e di controllo sociale, senza dibattito parlamentare, silenziando e bollando come “novax” anche chi, come noi, avanzava una critica razionale”

“Siamo il gruppo calabrese di Riconquistare l’Italia – c’è scritto in una nota- partito che, insieme al PC di Rizzo, Ancora Italia, Azione Civile di Ingroia e tante altre associazioni, fa parte dell’alleanza Italia Sovrana e Popolare che si candida alle elezioni nazionali del 25 settembre. In Calabria i nostri candidati Rosa Spadafora, Sofia Scerbo e Adriano Renda completano la squadra di Italia Sovrana e Popolare con i Capolista al Plurinominale Camera e Senato, Antonio Ingroia e Giuseppe Modafferi. Italia Sovrana e Popolare introduce nell’agone politico argomenti inconciliabili e nuovi rispetto a quelli proposti e ripetuti, da trent’anni, da quello che chiamiamo partito unico neoliberale, che va dalla destra alla sinistra al M5S. Tutti questi soggetti politici, infatti, hanno nella matrice liberale-europeista il fondamento del loro agire politico. Gli attuali occupanti del Parlamento sono portavoce di una società “mercatocentrica”. Italia Sovrana e Popolare è portavoce di una società “antropocentrica”, costituzionale, in cui il mercato e l’economia, che sono creazioni dell’uomo, dall’uomo devono tornare ad essere regolamentate attraverso lo Stato per restituire alle masse lavoro, dignità, partecipazione e sovranità, come prescritto dai nostri principi costituzionali”.

“Questo è l’inizio di un lungo cammino di liberazione -rimarca la nota- crediamo nella partecipazione, nella militanza, nel sacrificio e nel coraggio, senza questi prerequisiti resteremo in ostaggio di partiti teleguidati dal cosiddetto “pilota automatico”, cioè dai diktat e ricatti provenienti da BCE e Commissione Europea, organi sovranazionali svincolati dal controllo democratico che fanno gli interessi di Elites finanziarie e degli esportatori: schiacciano la domanda interna, creano una disoccupazione strutturale prevista dai Trattati Europei, stimolando una manodopera a basso costo senza più diritti sociali ed in balia del “Mercato”, spopolando i territori in balia di una competizione al ribasso con mercati anche extraeuropei più convenienti, lasciando l’intera popolazione in balia della speculazione finanziaria, allargando così il divario tra nord e sud Europa e tra nord e sud Italia. La Calabria in questo tritacarne finanziario diventa sempre più zona depressa, esposta ad una competizione selvaggia, ed impotente, senza più anticorpi politici, sotto scacco di una politica di destra o di sinistra schiava dei diktat di Bruxelles. Sono sotto gli occhi di tutti gli aumenti esorbitanti sulle bollette, le imprese energetiche (come Eni ed Enel ) hanno le loro strutture commerciali in Olanda dove, appunto, ha sede il mercato dei prodotti energetici (la borsa di Amsterdam). In modo del tutto legittimo, secondo il diritto europeo, gli extra profitti restano in Olanda. Quei profitti non sono tassabili in Italia. Questa è la libera circolazione dei capitali che impone l’UE e che noi abbiamo accettato contro i nostri interessi. Anche la “discutibile” gestione della pandemia si è piegata a logiche di profitto e di controllo sociale, senza dibattito parlamentare, silenziando e bollando come “novax” anche chi, come noi, avanzava una critica razionale. Ciò non deve più accadere”, conclude la nota.

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