Elezioni, De Luca scatenato nei comizi: Miccichè, Razza e la dentiera di Berlusconi

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Elezioni Regionali Sicilia: Cateno De Luca scatenato nei suoi comizi e nelle dirette ha preso di mira (“Renatooo”) Schifani, Miccichè, Razza e la dentiera di Berlusconi

Prosegue senza sosta la campagna elettorale di Cateno De Luca in vista delle elezioni del prossimo 25 settembre. L’ex sindaco di Messina sta girando in lungo ed in largo la Sicilia facendo iniziative, comizi, aperitivi e incontri in tutte le province e nella maggior parte dei paesi. Il fondatore di Sicilia Vera è convinto di riuscire a mettere ko il Centro/Destra superfavorito per la vittoria, con una strategia aggressiva ponendosi al centro dell’attenzione con proposte chiare ed un programma che si pone in alternatività tanto a Schifani quanto a Chinnici.

Il Centro/Sinistra di Chinnici ed il Movimento 5 Stelle di Di Paola vengono poco citati nei discorsi dell’ex sindaco peloritano, il quale, tuttavia, fa un continuo invito agli elettori delusi del Pd e dei grillini di “dare fiducia al nostro progetto“. A dire il vero ieri sera, durante il comizio di Patti, un accenno alla visita di Conte a Messina è stata fatta: “Giuseppino, ho ridotto il tuo movimento al 4%, paolino, io non ho bisogno di big che scendono da Roma, il big sono io“. De Luca ha preso di mira il Governo Musumeci, i suoi massimi rappresentanti, il candidato Schifani ed il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Siamo in recupero, siamo vicini per superare il Centro/Destra, so di chiamate notturne di Berlusconi, con la dentiera che gli entra e gli esce dalla rabbia, a Miccichè, vuole sapere che succede, ha paura anche di perdere i collegi all’uninominale e quindi di non eleggere la sua 28ª moglie, Stefania Craxi e la baby sitter della sua cagnolina. Il nostro progetto per le politiche è al 20%, siamo forti e dobbiamo esserlo ancor di più.“, ripete di continuo De Luca, il quale non dimentica l’assessore Razza: “Ruggerino perché non mi hai invitato al convegno di Catania con al centro il diritto alla salute dei siciliani? L’incontro prevedeva gli interventi di Nello Musumeci e di Renato Schifani“. Pare sia giunto un messaggio di invito a medici, dirigenti e operatori di settore. “Ruggerino ha fatto sapere di pagare le spese del convegno di tasca sua. Ma cari funzionari e dirigenti – ha chiesto De Luca – quando siete andati ai convegni di Schifani, e vi siete messi in prima fila con quale macchina siete andati? In che orari eravate? E la missione chi la rimborsa?”. Ma Cateno De Luca non si ferma qui e rivolgendosi ai dirigenti medici ha chiesto: “per quale motivo non venite ai miei incontri per par condicio? La vicenda si fa sempre più interessante”. Il candidato alla presidenza della Regione, prosegue la “crociata” contro Razza: “sarà confermato alla guida dell’assessorato regionale alla Sanità. Schifani affida ad un post su Facebook l’endorsement al delfino di Musumeci che a suo dire avrebbe fatto benissimo durante la fase della pandemia. Schifani dimentica evidentemente che Razza è imputato in un procedimento penale legato all’inchiesta sui presunti dati Covid falsati in Sicilia, risalente a marzo 2021. La figura di Razza è legata a quell’inchiesta e alle intercettazioni in cui pronunciava la frase “spalmiamo un po’ di morti”. È inaccettabile che Razza, oggi indagato per fatti che lo hanno visto coinvolto mentre ricopriva il ruolo di assessore, venga riconfermato”.

Non potevano mancare varie stoccate all’ex presidente del Senato Schifani: “ogni mattina da quando è tornato in Sicilia Renato si sveglia e scopre che esiste un problema da risolvere. Forse si sta accorgendo che la Sicilia è in emergenza! Ci fa piacere che concordi con noi sul fatto che fino ad oggi nulla è stato fatto per risolvere queste problematiche che condizionano la qualità della vita dei siciliani. Certo, Renato vivendo a Roma ignorava i problemi della Sicilia, ma sorge il dubbio ignorasse anche che al governo della Regione ci fosse Nello Musumeci e il centrodestra, lo stesso centrodestra che governa da 30 anni. Senza poi considerare che da senatore poteva fare molto, anzi tantissimo. Innanzitutto, non avrebbe dovuto permettere che i finanziamenti del Pnrr sulle reti irrigue andassero persi intervenendo a favore della Sicilia”.

Come non ricordare, inoltre, ciò che è avvenuto l’altra sera a Furci Siculo, con un duello all'”ultimo sangue” con il sindaco e candidato col Carroccio al plurinominale in Sicilia. De Luca ha accusato il primo cittadino di “essere un trombato, senza possibilità di essere eletto”, mentre il leghista è piombato sul palco a rispondere a muso duro parlando di “mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini” e di “comizio illegale”.

Insomma, sarà una lotta all’ultimo voto tra i vari candidati alla presidenza della Regione Sicilia, dove un ruolo da protagonista, sicuramente, lo sta svolgendo Cateno De Luca con la sua sfrontatezza intrisa da ironia e serietà.

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