Messina, Bartolotta a StrettoWeb: “lavoro, infrastrutture, sanità, queste le priorità della Sicilia”

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Messina, Bartolotta a StrettoWeb: “uscire dalla precarietà e dall’emergenza in settori fondamentali, quali quello dei rifiuti, del lavoro, delle infrastrutture, della sanità, dell’ambiente e finanche del turismo”

Nino Bartolotta, già sindaco di Savoca e Assessore Regionale alle infrastrutture e per la mobilità, è coordinatore della provincia di Messina del Partito Democratico ed è candidato nelle liste Dem, in appoggio alla candidata presidente Caterina Chinnici. Ai microfoni di StrettoWeb, Bartolotta ci ha illustrato la propria posizione sulle priorità della Sicilia, il caro bollette ed il Ponte sullo Stretto.

Cosa l’ha convinta a scendere in campo in questa tornata elettorale?

“Da messinese e siciliano convinto, la determinazione di contribuire a cambiare e a dare una nuova prospettiva di sviluppo alla Regione, con le proprie proposte e la propria azione politica, frutto anche dell’esperienza a vario titolo maturata sul campo, come Sindaco di Savoca, Assessore Regionale alle infrastrutture e per la mobilità e, professionalmente, come Segretario Comunale. Da coordinatore provinciale PD, la determinazione a stare senza alcun timore “in prima linea” nel momento forse più difficile che il partito abbia mai avuto a Messina”.

Quali sono le prospettive e le priorità della Sicilia?

“Uscire dalla precarietà e dall’emergenza in settori fondamentali, quali quello dei rifiuti, del lavoro, delle infrastrutture, della sanità, dell’ambiente e finanche del turismo. Una Regione che non ha mai pensato di trasformare la ormai obsoleta organizzazione burocratica interna, che non pianifica e non ha una visione del futuro e della propria “mission” non potrà mai creare sviluppo per il territorio, essere attrattiva per gli investitori e creare occupazione”.

Quali soluzioni propone per il “caro bollette”?

“Nell’immediato un concreto intervento governativo per calmierare i prezzi. I rincari non possono essere scaricati interamente su imprese e famiglie. Mi chiedo come mai la Spagna abbassa l’Iva del gas dal 21% al 5% e l’Italia invece abbassa la temperatura e i tempi di accensione dei “termosifoni”! Poi interventi strutturali nel settore dell’energia da fonti rinnovabili. Ad oggi, sulla produzione netta di energia elettrica complessiva in Sicilia, soltanto il 25,7 % proviene da fonti rinnovabili; una recente indagine ci dice che, escludendo il grande idroelettrico, sono soltanto 108 i Comuni che grazie alle fonti rinnovabili producono più energia di quella consumata. Eppure il territorio siciliano possiede un grande potenziale, rappresentato secondo la stessa Regione (vedi Piano energetico regionale) dalla possibilità di sviluppare oltre 35.000 addetti l’anno, tra il 2020 e il 2030, grazie ad un piano di investimenti di 15,5 miliardi da realizzare e che riguardano l’eolico, il solare fotovoltaico, il solare termodinamico, idroelettrico. Cosa si aspetta ad attuarlo? Se confermate, queste proiezioni consentirebbero alla Regione Sicilia di ridurre del 55% la produzione termoelettrica, con importanti risvolti ambientali e climatici, oltre che sociali ed economici per tutti gli utenti”.

Il cittadino perché dovrebbe votare per Lei?

“Perché sceglierebbe un candidato che ha le idee chiare sulle proposte da avanzare in seno all’assemblea regionale; un candidato che ha maturato sul campo, nei comuni, nella strada e tra la gente la propria esperienza politica ed amministrativa e, in un periodo in cui Messina si erge a primato del trasformismo e dei repentini cambi di “casacca”, ha fatto della coerenza e dell’appartenenza alla propria comunità il tratto caratterizzante della propria azione politica”.

Cosa pensa del Ponte sullo Stretto alla luce dell’inserimento dell’opera nel programma del Centro/Destra?

“Che ci sarebbe da chiedere con quale risorse lo si finanzia, tenuto conto che, peraltro, non rientra neanche nel programma degli interventi del PNRR. Ma a prescindere da ciò, ritengo che il Ponte sia una infrastruttura importante e strategica in un contesto di sviluppo complessivo riconducibile ai corridoi commerciali e alle reti transeuropee che porterebbe indubbi benefici in Sicilia e nel mediterraneo. Allo stesso tempo, però, mi preme dire che il dibattito sul ponte ha sempre frenato il vero sviluppo infrastrutturale del territorio siciliano; è come se, aspettando di decidere su “ponte si o ponte no”, si giustificasse il fatto che le nostre reti stradali ed autostradali, per non parlare di quella ferroviaria, rimangano ancora nella precarietà in cui si trovano allo stato attuale. In sintesi la priorità è ammodernare e potenziare tutte le infrastrutture viarie siciliane, al fine di migliorare la mobilità ed i trasporti, con innegabili positive ricadute sul turismo, nonché potenziare i servizi di trasporto sullo Stretto per una vera continuità territoriale tra Messina e la Calabria. Quindi….. “non solo Ponte”.

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