Messina, Bisignano a StrettoWeb: “in Sicilia la candidatura più credibile è quella di Caterina Chinnici, può ancora recuperare”

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Messina, Bisignano a StrettoWeb: “stiamo vivendo un periodo in cui la politica viene spettacolarizzata e si bada molto all’immagine virtuale e poco alla sostanza reale dei fatti”

Michele Bisignano è stato assessore della Provincia di Messina, è animatore del gruppo di iniziativa civica “Rispetto Messina”, ed è un profondo conoscitore delle dinamiche politiche sull’Isola. In una chiacchierata ai microfoni di StrettoWeb, ci ha parlato delle imminenti elezioni politiche, sulle regionali e sulle proposte dei vari gruppi politici.

Cosa pensa della situazione nazionale in vista delle elezioni politiche?

“Stiamo vivendo un periodo in cui la politica viene spettacolarizzata e si bada molto all’immagine virtuale e poco alla sostanza reale dei fatti. Inoltre, gli elettori, se pensiamo al modo di porsi di alcune forze politiche, vengono trattati come bambini al primo stadio di apprendimento, pronti ad abboccare a tutte le proposte e le promesse, anche se sono contraddittorie tra di loro. Ne è prova la sceneggiata concordata fatta a Messina dalla Meloni e da Salvini in contemporanea: la leader di Fdi per rimarcare la sua caratura populista si è recata al mercato rionale tra la gente comune mentre il capo della Lega ha scelto per l’incontro elettorale un approdo turistico privato, schiacciando così l’occhio a due realtà completamente diverse e poco compatibili fra di loro”.

Cosa ne pensa del Centrodestra?

“La coalizione di destra, che si qualifica così per le sue proposte, ha fatto cadere il governo Draghi per meri fini elettorali, nonostante l’Italia stia attraversando un periodo di particolare difficoltà sul piano economico e sociale, che è destinato ad aggravarsi; comportandosi in maniera irresponsabile e lanciando una campagna elettorale all’insegna di promesse demagogiche ed irrealizzabili arrivando persino, come fa Salvini, a proporre due Leghe, quella al Nord con i manifesti sull’autonomia della Padania e quella al Sud con un’altra sigla per cercare di carpire i voti dei meridionali, dei calabresi e dei siciliani smemorati. Ma quel che è più grave sono i riferimenti politici internazionali della coppia Salvini-Meloni, che rispondono ai nomi di Trump, ispiratore dell’assalto al simbolo della democrazia americana, ed Orban con la sua democrazia illiberale e con la sua visione oscurantista della famiglia e delle donne”.

E Berlusconi?

“Ormai Berlusconi sembra un disco rotto, che ripete le stesse cose del ’94, ma questa coalizione è stata messa insieme per vincere le elezioni, ma sarà difficile che possa governare e che possa realizzare certe proposte assurde quali: la leva obbligatoria per ragazzi e ragazze, il blocco navale per i migranti, la flat tax anticostituzionale, che favorisce i ricchi e le categorie più abbienti, e soprattutto lo stravolgimento dell’assetto Costituzionale del nostro Paese”.

Cosa ci dice delle elezioni regionali in Sicilia?

“Mi consenta dire che la violenza verbale e la politica gridata, basata solo su attacchi, senza proposte costruttive diventerà, a lungo andare, un boomerang per chi la mette in atto. Detto ciò credo che la partita sia aperta, ma che la candidatura più credibile da tanti punti di vista, a Presidente della Regione, sia quella della parlamentare europea Caterina Chinnici, anche perché la candidatura di Schifani nasce da un compromesso fra i partiti del Centrodestra, che avevano posto il veto sull’attuale Presidente Musumeci, ma non credo possa essere recepita come elemento di discontinuità e cambiamento”.

E sul recente sondaggio di Tecnè cosa ci dice?

“Credo che il dato più importante che emerga sia il 50% di siciliani e siciliane che ancora non hanno deciso di andare a votare o meno, per cui ci sono le condizioni per un recupero della Chinnici sul candidato del Centrodestra”.

chinnici

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