Messina, l’assessore Caruso: “aeroporto di Reggio può favorire turismo anche per Taormina e Isole Eolie”

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Per poter sfruttare tutte le potenzialità e attivare così il ‘circolo virtuoso’ aeroporto-territorio, lo scalo reggino dovrà offrire un adeguato sistema infrastrutturale e di servizi. In questo senso la Regione Calabria e le Città Metropolitane di Reggio e Messina hanno piena volontà di intraprendere un percorso condiviso

L’aeroporto dello Stretto può rappresentare un volano di sviluppo e turismo non solo per Reggio Calabria ma anche per la provincia di Messina. E’ questa la direzione intrapresa dalle istituzioni locali e regionali nel corso dell’ultimo incontro che vi è stato la scorsa settimana. Lo stesso sindaco Federico Basile, anche di fronte al vicepresidente della Calabria Giusi Princi, ha ribadito l’importanza dello scalo reggino per la comunità messinese, in quanto situato a pochi chilometri di distanza via mare e quindi (se adeguatamente collegato) facilmente fruibile, anche di più rispetto agli aeroporti di Catania e Palermo.

L’attenzione di Messina quindi non manca, lo conferma anche Enzo Caruso, Assessore con deleghe per Cultura e Turismo, che afferma: “per chi ha letto il programma elettorale del Sindaco Basile, sa che il recente incontro a cui ha partecipato il nostro Primo Cittadino presso l’Aeroporto di Reggio Calabria, non è stata “una estemporanea”, ma fa parte di uno degli obiettivi programmatici che mirano al potenziamento dell’offerta turistica del nostro territorio. Già, perché sino ad oggi le critiche più evidenti che si sono fatte in merito alla funzionalità e all’opportunità di potenziare l’Aeroporto Tito Minniti, sono sempre state riferite ai numeri di passeggeri, residenti nell’area dello Stretto, che ne fanno uso. Numeri assolutamente risicati per poter pensare di ammortizzare i costi delle Compagnie aeree e il mantenimento dei servizi aeroportuali”.

Per aumentare il numero di passeggeri che utilizzano l’aeroporto dello Stretto per arrivare a Messina e in provincia la soluzione, secondo l’assessore Caruso, è quella di “spostare l’attenzione sulla tipologia dei beneficiari di un Aeroporto come quello di Reggio, che non può focalizzarsi solo sui residenti, ma deve puntare invece sui potenziali turisti che troverebbero nel Tito Minniti (per vicinanza) il baricentro ideale per raggiungere le Isole Eolie, Messina, Taormina, così come Reggio, con l’area grecanica”.

“Si pensi – ribadisce Caruso – al piccolo aeroporto di Pantelleria dotato di piste lunghe la metà di quelle di Reggio e con un traffico aereo di 169.000 passeggerei (nel 2021) contro quello di Reggio di 365.000 passeggeri (nel 2019). È indubbio infatti che, tra le prime ricerche che un turista fa, prima di scegliere la meta del suo viaggio, è quella dell’aeroporto “più vicino. È risaputo infatti che gli aeroporti, per il ruolo sempre più importante che i collegamenti aerei svolgono nell’interconnessione tra territori, sono considerati strategici per lo sviluppo economico locale, portando rilevanti benefici al settore del turismo, in quanto rappresentano un vantaggio concorrenziale importante per la promozione di un’Area, perché ne incrementano la capacità di competizione e di marketing territoriale”.

Ma “l’Aeroporto dello Stretto”, impoverito di rotte e vettori, di collegamenti di qualità tra le due sponde, ha perso la sua potenzialità di attrattore di flussi turistici per un’Area, come quella integrata dello Stretto, che mette insieme le due città Metropolitane di Messina e di Reggio. Un’Area che sicuramente è strategicamente e potenzialmente importante, ma che per il momento esiste solo sulla cartina geografica. Eppure, adesso qualcosa si muove in maniera concreta, come forse non avveniva dai tempi del sindaco Giuseppe Buzzanca, che nel lontano 2009 si fece avanti per acquisire alcune quote di Sogas, l’allora Società di Gestione dell’aeroporto dello Stretto.

Federico Basile e la sua amministrazione però sembrano essere molto decisi. “Attrarre compagnie low cost – prosegue quindi Caruso – , che aumenterebbero la concorrenza a beneficio di tariffe basse, non significa mantenere i voli per tutto l’anno. Basterebbe, come per i voli Atene-Catania, attivarli o incrementarli solo nel periodo di maggiore flusso turistico: aprile-ottobre. Naturalmente per poter sfruttare queste potenzialità e attivare così il ‘circolo virtuoso’ aeroporto-territorio, quest’ultimo deve offrire un adeguato sistema infrastrutturale e di servizi. La strategia di azione va quindi completata con un grande lavoro di promozione che metta il turista nella condizione, conoscendone l’opportunità, di scegliere come meta Messina, ove soggiornare e poter raggiungere poi le meravigliose località che la nostra Città Metropolitana offre – conclude l’assessore al Turismo – . Ed è quello per cui lavoreremo!”.

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