Messina, Croce a StrettoWeb: “mobilità, trasporti e infrastrutture, ecco le priorità della Sicilia”

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Messina, Croce a StrettoWeb: “le infrastrutture sono essenziali. Servono opere piccole, opere medie e servono le grandi opere”

Il docente universitario Ferdinando Croce, è candidato nelle liste di Fratelli d’Italia alle elezioni regionali in Sicilia ed è da sempre attivo nel sociale e in politica, contribuendo alla nascita di diverse associazioni e gruppi presenti sul territorio. Croce è stato consigliere di Facoltà a Giurisprudenza e Consigliere della V circoscrizione del Comune di Messina, oltre che membro del CdA della Fondazione interuniversitaria “Horcynus Orca”, coordinatore cittadino dell’Associazione ambientalista Fare Verde Onlus e del movimento giovanile del Popolo della Libertà “Giovane Italia”. Cofondatore di “Vento dello Stretto”, di cui è stato il primo presidente e dell’Associazione culturale forense “Avv. Nino D’Uva”, nonché consigliere nazionale dell’AIGA (Giovani Avvocati). Nel 2018 è stato chiamato dall’Assessore Regionale alla Sanità a coordinare la Segreteria Tecnica del suo ufficio di gabinetto, dapprima e, dal 2020, ha ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto Vicario. Dal giugno 2021 è Esperto del Presidente della Regione Siciliana per le questioni giuridico-amministrative. Tra gli altri impegni, Croce è componente del gruppo di lavoro per la definizione della strategia regionale dei beni confiscati. Ai microfoni di StrettoWeb, il docente universitario ha illustrato la propria posizione sulle priorità della Sicilia, sul caro bollette e sulle infrastrutture.

Cosa l’ha convinta a scendere in campo?

“Il mio è un percorso che inizia ai tempi della scuola. Ho sempre avuto voglia di impegnarmi in prima persona per le battaglie e i valori in cui credo. Negli anni ho ricoperto ruoli professionali e istituzionali mettendo a servizio del mio territorio e della mia comunità le mie competenze e l’esperienza acquisita. Sono stato consigliere nel mio quartiere ed esperto della Presidenza della Regione Siciliana, consulente degli enti locali, insomma dalla più piccola e fondamentale realtà rappresentativa come le municipalità fino alle amministrazioni comunali arrivando al Governo della Regione ho sempre operato con lo stesso impegno e la stessa coerenza. Mi piace dirle che oggi non scendo in campo. In campo ci sono da sempre. E il confronto con l’elettorato per una valutazione sull’azione profusa mi sembra un atto dovuto al quale non mi sottraggo”.

Quali sono le prospettive e le priorità della Sicilia?

La Sicilia è una terra splendida e complessa. Molto diversa da un ambito all’altro, da una costa all’altra, da un’area all’altra e bisogna conoscerne bene le mille sfaccettature, dare ascolto alle differenti istanze e trattarle tutte con il rispetto che ogni peculiarità rappresenta. È evidente che il nostro è un contesto ad alta vocazione turistica ma non solo. La Sicilia è cultura e attività produttive. Il lavoro svolto con il Governo Musumeci è andato esattamente nella direzione della crescita delle possibilità per i comparti di cui sopra. E abbiamo operato alacremente per ridurre il divario che vede la Sicilia da sempre intrappolata in una dimensione subordinata: mobilità, trasporti, gap digitale, infrastrutture. Abbiamo voluto vederci chiaro rispetto alle spese necessarie e alle ricadute degli investimenti da erogare per poter sbloccare fondi necessari per opere importanti in tutto il territorio senza discriminare nessuna realtà. E nel frattempo abbiamo dovuto affrontare un dramma inatteso, quello della pandemia, che ha trovato tutti impreparati e mostrato ogni fragilità nel sistema sanitario e dei servizi essenziali. A posteriori, l’impegno profuso e le politiche attuate hanno trovato ragione in un giudizio positivo che il nostro modo di affrontare (per quel che erano le competenze regionali, ovviamente) la situazione ha ricevuto. Da quest’esperienza abbiamo tutti imparato qualcosa e l’insegnamento certamente più importante è stato quello di dover pensare a nuovi modelli, in ogni ambito e settore: dalla sanità al sociale passando per il welfare e la produzione artigianale ma anche servizi”.

Quali soluzioni propone per il caro bollette?

“Esiste un problema reale ed esistono le speculazioni inaccettabili che vanno fermate subito. È essenziale destinare adeguate risorse economiche per impedire che il caro bollette travolga famiglie ed imprese, sempre più sofferenti. Perché di questo si parla, il fenomeno andava bloccato sul nascere. Sul caro bollette serviva una strategia d’azione nazionale che, tanto per cominciare, sganciasse il prezzo del gas da quello dell’energia. Una proposta che Fratelli d’Italia ha lanciato lo scorso anno quando era già chiaro a cosa si sarebbe andati incontro. Perché possiamo raccontarci che sia una storia di adesso ma la verità è che l’iter che ha portato ai rincari ha radici più antiche di questi ultimi mesi. In una situazione così drammatica che rischia di mettere in ginocchio famiglie e aziende lo Stato potrebbe intervenire sulla parte eccedente i consumi reali, rinunciando almeno in parte alle accise oltre a riconoscere un credito di imposta per le aziende e azzerare del tutto l’Iva. E i contributi a sostegno di privati e imprese non possono essere micromancette, devono avere il carattere straordinario che la situazione richiede. Sicuramente è necessario un intervento generale, l’Europa dovrebbe fissare un tetto massimo al prezzo del gas: è il modo più rapido e funzionale per risolvere la crisi energetica come ha più volte sottolineato la Presidente Giorgia Meloni”.

Il cittadino perchè dovrebbe votare per lei?

“Il perchè è insito nel mio percorso. Ecco, vede, la parola percorso è fondamentale ed è centrale nella mia campagna elettorale. Non arrivò oggi a propormi dal niente per rivendicare un posto al sole, una quota all’interno di un partito che non sento mio e che tratto alla stregua di un contenitore come un altro. Io non chiedo nulla che non sia avere l’opportunità di rendermi utile, proseguire il percorso (per l’appunto) che da una vita seguo. Non mi serve essere blindato o ricevere garanzie. Così come non mi serve promettere nulla o tirare fuori dal libro dei sogni qualcosa di fantasioso. Io c’ero ieri e ci sono oggi. Ci sarò anche domani. E ci sono al netto del colore e del sentimento di chi mi chiama, mi coinvolge, mi sottopone questioni e problemi. Ci sono perché penso sia giusto, perché non saprei vivere la mia vita diversamente da così: la politica è la mia passione ed è servizio. Io la vivo in questo modo. Non ne conosco un altro”.

Cosa pensa del Ponte sullo Stretto, alla luce del suo inserimento nel programma di Centrodestra?

“Penso quello che ho sempre pensato: le infrastrutture sono essenziali. Servono opere piccole, opere medie e servono le grandi opere. E non si deve scegliere tra le prime le seconde e le terze: bisogna prevederle tutte in un piano generale che guardi l’insieme. Altrimenti si che qualunque cosa rischi di essere una cattedrale nel deserto. Nessuna opera deve essere disgiunta all’altra. D’altro canto non trovo ragionevole discutere per decenni su un argomento lasciando nell’immobilismo un pezzo di Paese. Siamo appesi ad uno scambio di opinioni (costoso oltretutto) da tanto di quel tempo da aver perso il conto”.

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