“Non Una Di Meno”, manifestazioni in tutt’Italia per “difendere il diritto all’aborto”. Ma nessuno lo vuole negare

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La sinistra torna in piazza contro il “nuovo governo di Centrodestra” che ancora neanche c’è: la speculazione sull’aborto che nessuno vuole negare

Dopo la vittoria del centrodestra nelle elezioni politiche con l’affermazione di Giorgia Meloni come leader della coalizione e futuro premier del Paese, a sinistra si sono moltiplicati gli isterismi dovuti alla paura che questi fantomatici “fascisti” possano negare diritti civili e sociali storicamente acquisiti. Per questo motivo il movimento femminista “Non una di meno” ha già organizzato manifestazioni di piazza “per difendere il diritto all’aborto“, che però nessuno vuole negare.

Nel programma del Centrodestra, infatti, non si prevede minimamente di toccare i diritti sociali o di tornare indietro né sull’aborto, né sulle unioni civili, né su qualsiasi altra storica conquista della nostra società. Giorgia Meloni nei giorni scorsi ha ribadito che il suo governo in alcun modo modificherà le leggi vigenti sull’aborto e sulle unioni civili. Eppure le manifestazioni proseguono, evidentemente in modo strumentale per dipingere come dei “mostri” quelli che ovviamente in realtà non lo sono. Insomma, in piazza se la cantano e se la suonano.

Fatto sta che per domani, Mercoledì 28 Settembre, in occasione della giornata nazionale per l’aborto libero, sicuro e garantito, il movimento “Non una di meno” ha indetto manifestazioni a Roma, NapoliBologna, FirenzePalermo, Brescia, Cagliari, Carpi, Livorno, Modena, Padova e Reggio Calabria. “Non ci toglierete i nostri diritti“, spiegano i manifestanti rispetto però ad un governo che non vuole negare alcun diritto, anzi, è formato dalle uniche forze politiche che negli ultimi anni hanno difeso diritti e libertà violati dalle restrizioni che la sinistra ha adottato per fronteggiare la pandemia.

Saremo in piazza contro Giorgia Meloni e il nuovo governo di Centrodestra“, scrivono gli organizzatori. Ed è questa l’unica verità: l’aborto è soltanto un pretesto speculativo per una battaglia ideologica rispetto al Centrodestra. Che però governa perché ha stravinto le elezioni e, per la prima volta dopo 11 anni, ha ottenuto un’ampia maggioranza in parlamento direttamente per mandato popolare.

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