Riduzione consumi gas, cosa prevede il piano dell’Italia: le limitazioni al riscaldamento in Calabria e Sicilia

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Tutte le misure previste dal Ministero della Transizione Ecologica per ciò che concerne il piano di riduzione dei consumi del gas

Il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato quest’oggi un documento con il piano relativo alle misure previste per contrastare la difficile stagione invernale, in seguito allo stop del gas russo verso l’Europa. Tra le regole previste, anche quelle relative alle limitazioni del riscaldamento negli edifici. I limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione.

I valori indicati sono ridotti di 1°C:

  • a) 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
  • b) 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici;

Di seguito vediamo, zona per zona e città per città, le regole sulle limitazioni al riscaldamento.

  • Zona A (Linosa, Lampedusa, Porto Empedocle): 5 ore giornaliere dall’8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B (Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Crotone): 7 ore giornaliere dall’8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C (Napoli, Bari, Cagliari, Caserta, Salerno, Taranto, Lecce, Cosenza, Catanzaro): 9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D (Roma, Firenze, Genova, Pescara, Ancona, Prato, Livorno, Foggia, Grosseto, La Spezia, Matera, Pisa, Pistoia, Savona, Siena, Viterbo, Terni): 11 ore giornaliere dall’8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E (Milano, Torino, Bologna, Verona, Venezia, Padova, Trieste, Parma, Brescia, Modena, Reggio Emilia, Perugia, Ravenna, Rimini, Ferrara): 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F (Trento, Cuneo, Belluno): nessuna limitazione.

Non solo limitazioni al riscaldamento, però. Il piano del Governo prevede infatti tutta un’altra serie di misure. Da un punto di vista generale,  in parte sono già avviate, e riguardano segnatamente: “la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas, oltre che la l’accelerazione delle energie rinnovabili nel settore elettrico; le misure di contenimento nel settore riscaldamento, in parte anticipate per quanto riguarda gli edifici pubblici dall’articolo 19-quater del decreto-legge n. 17 del 1° marzo 2022; un insieme di misure comportamentali nell’uso efficiente dell’energia, che integrano la politica nazionale in materia di efficienza energetica e che in questo caso hanno anche l’obiettivo di aiutare cittadini e imprese a ridurre i costi della propria bolletta energetica, senza alcun effetto di rilievo sulle modalità del servizio”.

Previsto anche “il contenimento volontario dei consumi nel settore industriale, su cui è aperto un confronto con le categorie produttive in modo da valorizzare tutte le opportunità a basso impatto sulla produzione e comunque salvaguardando i settori strategici, come da Regolamento Ue. L’insieme del contributo atteso dalle misure previste dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas (1° agosto 2022-31 marzo 2023) per la ‘massimizzazione della produzione termoelettrica con combustibili diversi dal gas’, di ‘contenimento relative al riscaldamento invernale’ e ‘comportamentali’ (‘a costo zero’ e ‘con investimento iniziale’) “porta ad una riduzione dei consumi coerente con il 15% del Regolamento Ue, pari quindi almeno a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale”.

Mentre l’obiettivo è “quello di arrivare ad avere in esercizio al più presto, entro i primi mesi del 2023, il primo rigassificatore galleggiante e, successivamente e comunque entro il 2024, anche il secondo impianto. Ciò è fondamentale soprattutto per poter affrontare l’inverno 2023-2024, considerato che con molta probabilità gli stoccaggi saranno pienamente utilizzati nella stagione invernale 2022-2023 e dunque occorrerà ricostituire adeguatamente le riserve”. 

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