Nel record dell’Aeroporto di Catania tutto il dramma della Sicilia senza Ponte sullo Stretto

StrettoWeb

L’Aeroporto di Catania è diventato il primo in Italia per traffico nazionale. Palermo è al 4° posto: numeri drammatici che testimoniano il terribile isolamento della Sicilia rispetto al resto d’Italia nei collegamenti terrestri, più comodi, veloci, economici ed ecologici. Un dramma che si può superare soltanto realizzando il Ponte sullo Stretto

Rimbalza sui giornali con toni trionfali per la Sicilia la notizia dello “storico primato” conquistato dall’Aeroporto di Catania che nel 2021 ha superato Roma diventando lo scalo italiano con il maggior numero di passeggeri nazionali. Il dato, pubblicato dall’Autorità italiana dei Trasporti, è effettivamente straordinario: nel 2021 sono passati dall’Aeroporto di Catania 4 milioni e 632 mila passeggeri da e per altre destinazioni italiane. Al secondo posto c’è Roma Fiumicino con 4 milioni e 412 mila passeggeri, al terzo c’è Milano Malpensa con 3 milioni e 874 mila e al quarto c’è Palermo con 3 milioni e 637 mila.

Ma è normale che gli aeroporti siciliani siano 1° e 4° per numero di passeggeri nazionali e, soprattutto, è davvero un dato che deve inorgoglire? In realtà, analizzando le ragioni di questi numeri, non abbiamo altro che l’ennesima conferma di quanto la Sicilia sia periferica e marginale rispetto al resto d’Italia: il record di Catania non può essere un motivo di soddisfazione, ma al contrario è il sintomo di un malessere particolarmente grave per la mobilità e i trasporti tra la Sicilia e il resto del Paese.

Se i siciliani sono costretti a viaggiare soltanto via aereo, con un enorme aggravio di tempi e costi a differenza degli altri italiani che ormai da tempo viaggiano più comodamente, velocemente ed economicamente via terra, lo dobbiamo soltanto al fatto che la Sicilia non è collegata al resto d’Italia tramite strade, autostrade e linea ferroviaria ad alta velocità. Non c’è, quindi, il Ponte sullo Stretto che è l’unica infrastruttura che può collegare la Sicilia al resto d’Italia, consentendo ai siciliani di viaggiare in modo rapido, veloce, comodo ed ecologico via auto o via treno collegandosi con il resto del Paese senza dover per forza subire il disagio del trasporto aereo che prevede lo spostamento dai centri abitati agli aeroporti sia in partenza che in arrivo, costi molto più elevati e anche un impatto ambientale enormemente più significativo in un contesto nazionale ed internazionale che sempre più sta spingendo la mobilità sostenibile ed ecologica che è prevalentemente quella ferroviaria.

Ecco perché nel dato degli Aeroporti siciliani non c’è alcun motivo di gioia o successo: è soltanto il risultato del dramma di una Sicilia sempre più isolata e sempre più lontana dal resto del Paese.

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