Reggina, il valore aggiunto è in panchina: con Inzaghi è la miglior partenza di sempre in B

StrettoWeb

Siamo sicuri che abbia in mano un’ottima squadra, di categoria, ma non la prima della classe, non una corazzata. Siamo anche sicuri che, se al posto suo ci fosse stato un altro, probabilmente le cose non starebbero così

Quattro giornate nel calcio non sono nulla se pensiamo che fino a qualche anno fa in questo periodo dell’anno non era neanche iniziato il campionato. Quattro giornate non sono nulla per una squadra che non è partita con l’obiettivo dichiarato di ammazzare il campionato. Quattro giornate non sono nulla se ti chiami Reggina e fino a due mesi e mezzo fa lottavi tra la vita e la morte. Lo dice spesso Inzaghi, ma se – sempre dopo quattro giornate – Reggio Calabria ha la possibilità di sognare, grandi meriti sono da ascrivere a lui.

Siamo sicuri che abbia in mano un’ottima squadra, di categoria, ma non la prima della classe, non una corazzata. Siamo anche sicuri che, se al posto suo ci fosse stato un altro, probabilmente le cose non starebbero così. Chiunque altro non avrebbe fatto 9 punti in tre partite? No, questo no. Magari qualcun altro di punti ne avrebbe fatti anche 10 o 12, in quattro partite, ma non così, non in questo modo. Tanti allenatori hanno un’impronta, non tutti. Inzaghi ce l’ha ed è anche abbastanza evidente. E con questa Reggina l’ha subito messa in mostra. Ha iniziato a lavorare su un modulo, ha richiesto i calciatori adatti a quello e sta interpretando tutto in maniera eccellente. Insomma, il valore aggiunto, al momento, è in panchina. Al momento, ovviamente. Magari ci saranno i momenti in cui si prenderà le critiche e a togliergli le castagne dal fuoco ci penserà un suo calciatore, con una giocata. Ma, al momento, nessuno prevale su un altro, se non il gruppo unito. E, quando funziona così, significa che il valore aggiunto è appunto in panchina.

Tra l’altro, dopo quattro partite, c’è già un record, anche se in ex aequo. Al termine di questi 360 minuti, infatti, la Reggina ha collezionato 9 punti. Cosa significa? Che mai, nella sua storia in Serie B, era partita così bene. Solo in un caso ne aveva conquistati altrettanti – 9 sempre in quattro partite – nella stagione 2001-2002. Ritorno in B con Colomba confermato e, in seguito alla sconfitta ad Ancona all’esordio, tris contro Como, Sampdoria e Cittadella fuori. Come andò a finire? Prendete gli almanacchi…

Le analogie con quella stagione ci sono, ma nessuno ha il coraggio ad oggi di dire nulla. E fa bene. Quella squadra, retrocessa dalla A lottando fino all’ultimo secondo, mantenne gran parte dell’organico e lo stesso allenatore. Considerata tra le favorite, non fallì. Questa ha cambiato volto totalmente, in poche settimane, a partire dalla proprietà e passando per presidenza, area tecnica e squadra. Non è considerata tra le favorite ma sa che può fare da “guastafeste”, proprio come ha detto Inzaghi dopo il tris al Palermo. E i motivi sono sempre da ascrivere all’allenatore. Chi scende in campo, ad oggi, è in salute. E lo è da subito, lo era a Genova e anche all’esordio a Ferrara. Ha tanta benzina in corpo, corre, è in grado di partire forte, tenere ritmi altissimi sin dall’inizio e mantenerli fino alla fine, al netto del match in casa della Spal. A fine gara il tecnico si è lasciato andare ad una battuta: “corriamo così tanto nonostante ci manchino 25 allenamenti? Non so se adesso i 20-30 allenamenti in meno forse ci fanno stare meglio, però io mi preoccupo alla lunga e su quelle settimane di preparazione in montagna che ci sono mancate”. Insomma, il fatto che questa squadra “ne abbia” è sicuramente un vantaggio (non ha le gambe pesanti, frutto della dura preparazione) ma anche un’arma a doppio taglio. Nessuno, chiaramente, può sapere cosa accadrà dopo, ma intanto tutta Reggio si gode il momento, consapevole che non è obbligata a stravincere il campionato. E consapevole di avere un valore aggiunto in panchina.

Condividi