Il rilancio del sistema aeroportuale italiano: capacità, digitalizzazione e trasporti green

StrettoWeb

Il futuro degli aeroporti italiani discusso nel webinar organizzato dalla società Arhur D. Little: dalla questione capacità alle nuove tecnologie, dai cambiamenti nel mix dei passeggeri ai trasporti green, le sfide che il sistema aeroportuale deve affrontare nel presente e nel prossimo futuro

Si è svolto quest’oggi il webinar organizzato dalla società Arthur D. Little relativo al rilancio del sistema aeroportuale italiano. Il settore ha risentito enormemente della combinazione degli effetti catastrofici legati alle forti restrizioni imposte dalla pandemia di Covid che ha limitato enormemente gli spostamenti, tanto quelli di prossimità quanto quelli verso distanze ben più grandi. Attualmente, il recupero dei volumi di traffico e alcuni cambiamenti strutturali riguardanti la domanda hanno sottolineato la necessità di adeguare gli aeroporti in termini di capacità, tecnologie e trasporti green.

Sono questi i temi trattati nell’incontro, moderato dalla giornalista Manuela Rafaini e coordinato dal Managing Partner di Arthur D. Little Francesco Marsella, al quale hanno preso parte Alessio Quaranta (Direttore Generale ENAC), Armando Brunini (Amministratore Delegato SEA Aeroporti Milano), Emilio Bellingardi (Direttore Generale Milan Bergamo Airport) e Renato Branca (Amministratore Delegato Cagliari Elmas Airport). Vediamo i principali temi discussi nell’incontro al quale StrettoWeb ha avuto il piacere di partecipare.

Investimenti in capacità a fronte della grande volatilità

Brunini:la volatilità negli ultimi anni è diventata una costante, noi lavoriamo per scenari più che per piani. Dobbiamo essere pronti ad agire e cambiare direzione, durante gli anni della pandemia abbiamo imparato a gestire l’infrastruttura in maniera flessibile. Il sistema milanese non ha il problema di capacity crunch. Linate non consente più di 18 movimenti all’ora. Malpensa ha un piano di sviluppo importante, destinato a 15 anni, non ha un tema di capacity crunch ma di attenta gestione della capacità allineandola agli andamenti volatili dei volumi. A tal proposito sarà importante investire in tecnologia e meno in cemento per ottimizzare il capitale investito e mitigare l’impatto sull’ambiente. “.

Branca:la dimensione di Cagliari è diversa di Milano, ma anche noi soffriamo da alcune limitazioni strutturali. La situazione degli aeroporti italiani, rispetto alle sofferenze pazzesche avvertite nel Nord Europa, è stata infinitesimale. Abbiamo sofferto forse per qualche problema con i bagagli e le riconsegne. Io sono perfettamente d’accordo sull’implementazione tecnologica degli aeroporti, ma non solo. Noi siamo stati il primo aeroporto in Italia a implementare una biblioteca. Nel periodo pandemico, quando l’aeroporto era chiuso o a funzionamento ridotto, ha avuto molta presa sul territorio, per fare da volano per il rilancio. Attualmente moltissimi passeggeri prendono un libro in prestito e poi lo restituiscono nelle modalità previste. Questo ha dato l’opportunità di separare le due cose: da una part è vero che dobbiamo accelerare il transito dei passeggeri, ma dall’altra possiamo catalizzare in alcuni luoghi persone che restano“.

Bellingardi:a Bergamo non abbiamo problemi di capacità perchè abbiamo fatto investimenti importanti. Nello scenario italiano attuale, con un mercato in forte ripresa, con la presenza di alcuni vettori che in Europa stanno giocando un ruolo molto importante, se dovessimo arrivare a un punto che la ripresa non riesce più a essere gestita dalle infrastrutture e non avendo una compagnia radicata in Italia alla quale corre l’obbligo di garantire l’accessibilità aeroportuale, il rischio che in mancanza di capacità questi investimenti vadano da altre parti è molto forte. Sono convinto che bisogna guardare avanti e investire in modo significativo: il traffico, nel momento in cui riprende, se sei pronto a riceverlo, bene, se non lo sei se lo prende qualcun altro“.

Quaranta:il sistema italiano ha tenuto sia dal punto di vista umano, al netto di qualche disservizio anche a fronte di un ritorno ai livelli pre-Covid. Per quanto riguarda gli investimenti, nemmeno nel momento peggiore del Covid con il -98% del traffico aereo, si sono interrotte le attività. Le previsioni di traffico che nel 2018 indicavano un incremento dei voli fino al 2036 del 56%, oggi a causa Covid vede una traslazione solo fino al 2040. Questo vuol dire che aver continuato a investire nel settore consente e consentirà di evitare fenomeni di capacity crunch“.

La gestione del traffico aereo e le reti regionali

Quaranta:lo sviluppo del point to point è legato al cambio del mix della domanda. Da questo punto di vista l’Italia ha il 70% delle bellezze architettoniche e archeologiche del mondo, è normale che in estate ci sia stato un incremento di traffico maggiore rispetto alla media europea. In Italia c’è una riserva di capacità che può essere utilizzata, con una quarantina di aeroporti che oggi sono sottoutilizzati con i primi 14-15 aeroporti che assorbono il 90% del traffico. Ma fra di essi ci sono alcune realtà che, per la loro collocazione, hanno difficoltà ad immaginare uno sviluppo che possa accogliere in autonomia tutto questo traffico crescente.

Le infrastrutture meno utilizzate dovranno essere messe in condizione di assorbire quell’aumento di capacità che rischia di andare verso altre direttrici come Spagna o Turchia. Come farlo? Nella bozza di Piano Nazionale presentata al Ministro Giovannini si parla di reti regionali, mettere a fattor comune strategie di sviluppo indipendentemente dall’assetto proprietario. Fare in modo che si possa dialogare fra più infrastrutture può portare a un migliore sviluppo della crescita“.

Branca:per quanto riguarda la Sardegna, il trasporto via terra da un aeroporto all’altro è ancora oggi faticoso. Le reti regionali offrono una serie di opportunità che ne rendono naturale la realizzazione, ma è importante l’interconnessione fra gli aeroporti stessi“.

Bellingardi:io credo che sarebbe opportuno capire che le modalità con le quali andiamo a distribuire il traffico incontri il gradimento delle compagnie aeree. La domanda è: come la stiamo strutturando questa rete regionale e soprattutto, la stiamo strutturando come il mercato, le compagnie, i clienti, i passeggeri la vogliono?“.

Brunini:penso sia auspicabile creare sistemi di aeroporti vicini. Non ci deve essere timore di dirigismo. Alla compagnia non interessa la società, ma interessa l’aeroporto. Al passeggero non interessa quale società c’è dietro l’aeroporto, ma si aspetta un buon servizio, buoni collegamenti e prezzi accessibili. Un sistema può implementare sinergie e attrarre eccellenze. Ovviamente non puoi obbligare proprietà diverse a mettersi insieme, sarebbe auspicabile qualche elemento che spinga gli azionisti diversi a lavorare insieme“.

Cambio del mix dei passeggeri

Brunini:il traffico business è in calo, ma il traffico leisure cresce e questo tipo di passeggero tende a spendere di più. A linate la spesa media del passeggero da pre-Covid a post è aumentata del 40%. Il passeggero business conosce l’aeroporto, arriva poco prima del volo, tendenzialmente va verso il gate per imbarcarsi. Il passeggero leisure viaggia meno spesso, arriva prima, è più rilassato e spende di più. Il food va molto forte, tengono duty free e lusso, soffrono i negozi specializzati. Adattando l’offerta migliora la spesa del passeggero“.

Branca: “noi sposteremo i filtri di sicurezza aumentando la zona post controlli nella quale il passeggero, in tranquillità, potrà visitare ulteriori negozi. Ma abbiamo avuto, quest’anno, incrementi importanti nella zona pre-controlli. Il food è il settore principale, ma anche la biblioteca, come detto, ha fatto da volano”.

Bellingardi:un mito da sfatare è quello che le salette siano la negazione dell’acquisto. I risultati delle attività commerciali sono sorprendenti. Ci sono anche fenomeni psicologici: abbiamo aperto una pelletteria a luglio che con 40° vendeva giubbotti di pelle. Post Covid c’è una voglia di acquistare. Il food and beverage ha code continue. Sul mix di passeggeri da noi c’è un’inversione di tendenza: meno viaggi di piacere e una crescita di quelli di lavoro“.

Digitalizzazione: minaccia o opportunità?

Bellingardi:per quanto riguarda la digitalizzazione gli aeroporti in Italia hanno già fatto un lungo percorso. Siamo stati i primi ad automatizzare processi che prevedevano il contatto con 6 persone diverse prima di imbarcarsi. Forse dobbiamo lavorare sulle procedure d’imbarco che sono ancora farraginose. Inoltre andrebbe discusso il doppio controllo documentale, non capisco perchè resti ancora in vigore in Italia. Più tempo per il passeggero vuol dire opportunità di dotare gli aeroporti di punti in cui spendere il proprio tempo. Per quanto riguarda i negozi, i gestori dovranno lavorare affinchè gli e-commerce non trasformino gli spazi attuali in delle vetrine in cui i clienti guardano, scelgono ma poi acquistano in altro modo“.

Brunini: “i cambiamenti tecnologici fanno sempre accolti come opportunità. Molte funzioni potranno essere delocalizzate. Se si potesse imbarcare da casa o da altri punti, per noi è un vantaggio perchè si snelliscono i processi e si rende più piacevole l’esperienza del passeggero in aeroporto. Non la vedo come una minaccia ma come un’opportunità. Noi abbiamo fatto un bando di gara per una piattaforma di biometria sulla quale innestare una serie di servizi per il passeggero e per gli operatori aeroportuali per rendere veloce e facile il transito fra i vari punti in aeroporto. Vedo delle opportunità anche sul fronte delle auto, sull’elettrico. All’ingresso di Linate abbiamo inaugurato la prima grande stazione di servizio di ricarica ultrarapida elettrica in un aeroporto. Abbiamo inoltre lanciato una piattaforma di e-commerce che presto andremo a integrare con la possibilità di ordinare un prodotto e fartelo consegnare al gate“.

Quaranta:l’aeroporto non credo possa tornare indietro rispetto alla funzione di punto di aggregazione che riveste, dalla tecnologia vedo solo opportunità. Da regolatore, accogliendo a braccia aperte le novità tecnologiche, vedo la rischiosità legata alla riscrittura delle normative oggi esistenti. È facile dire ‘imbarco il bagaglio da casa’ o ‘faccio il controllo di sicurezza al supermercato’, ma è un’altra cosa è poi metterlo in piedi affinchè il sistema garantisca una sicurezza anche nell’ambito della protezione dei dati personali. Nuove opportunità, ma anche rischi in un sistema che, al netto di alcuni passaggi che possono essere snelliti, sta comunque funzionando“.

Trasporti green, indebitamento e PNRR

Quaranta:se l’obiettivo del Green Deal europeo è riconciliare trasporto e ambiente non si comprende perchè il settore aeroportuale venga escluso dall’utilizzo delle risorse del PNRR. Non lo si comprende se bisogna investire in nuove tecnologie che rendano ecosostenibili e ecocompatibili le infrastrutture aeroportuali“.

Bellingardi:dobbiamo chiedere un aiuto forte, se si vorrà ridiscutere il PNRR, soprattutto sulla tecnologia di gestione dello spazio aereo e delle procedure di avvicinamento in aeroporto. Al di là delle tematiche che impattano su carburanti e motori degli aerei, l’importante è riuscire ad avere forti investimenti affinchè le procedure di avvicinamento e di decollo possano avere un impatto minore possibile sugli abitanti e aumentino la capacità aeroportuale“.

Branca:in Italia abbiamo avuto dei ristori per la crisi, ma sono arrivati in ritardo. In Germania il ristoro è arrivato ad agosto 2020, la pandemia iniziò a marzo 2020. In Italia i ristori sono arrivati a febbraio 2022. In merito al PNRR andrebbe rivisto per includere gli aeroporti in merito alle tecnologie e alle fonti energetiche“.

Brunini:i costi energetici sono una bomba sui conti economici di tante aziende italiane. C’è ottimismo, ma anche grande incertezza con gli assetti geopolitici futuri, con la crisi e l’inflazione che potrebbe diminuire il reddito delle persone. Non dobbiamo dimenticarci nemmeno del pacchetto fit for 55: le corrette pressioni della società sulla tematica ambientale potranno portare a una depressione della domanda. In questo contesto dobbiamo investire, soprattutto sulla sostenibilità non possiamo fermarci. Un aiuto dal PNRR renderebbe più facile l’attuazione di interventi in contrasto ai cambiamenti climatici“.

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