Roy de Vita e il libro “nascosto” di Speranza: “pieno di omissioni, previsioni errate e retorica”

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Il volume celebrativo, che sarebbe dovuto diventare il libro con il quale tramandare ai postumi la grande impresa, ovvero l’uscita dell’Italia dal Covid, si è rivelato una gaffe clamorosa ed la vendita nelle librerie è stata vietata soltanto due giorni dopo l’uscita

Una triste fine quella fatta dal libro intitolato “Perché guariremo” del ministro Roberto Speranza. In molti si domandano che fine abbia fatto il testo, ebbene, a spiegarlo è stato il dott. Roy de Vita, Primario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma ‘Regina Elena’, tramite un video pubblicato sui social. Il volume celebrativo, che pubblicato dopo l’estate 2020 sarebbe dovuto diventare il libro con il quale tramandare ai postumi la grande impresa, ovvero l’uscita dell’Italia dal Covid, si è rivelato una gaffe clamorosa. Ultimamente è diventato un oggetto del desiderio per i collezionisti, le copie dei pochissimi fortunati arrivati ad averlo (prima del divieto di vendita nelle librerie) sono state trattate fino a mille euro.

“Quel libro è pieno di omissioni, previsioni errate e retorica”, spiega Roy de Vita. “La politica è la regina indiscussa e il racconto è solo funzionale ad essa – prosegue – . Speranza usa termini come ‘ricordo’, ‘memoria’, come se la situazione Covid fosse superata, ma esprimersi su una pandemia così diffusa è un esercizio ardito. Inoltre, non fa mai cenno al piano pandemico non aggiornato, aspetto di rilievo enorme del racconto del Coronavirus; ma non esiste neppure una parola sulla tragedia di Bergamo. La narrazione del Covid in Italia parte da Bergamo, le immagini delle bare rimarranno impresse nella nostra mente e questo lascia intendere l’intenzione politica del libro, prioritaria rispetto alla narrazione storica dei fatti”.

Per quanto riguarda gli errori di previsione, “c’è solo l’imbarazzo della scelta”, afferma ancora il noto chirurgo. “Il libro è inutilmente autobiografico e indugia in episodi di vita personale che nulla centrano con la pandemia”, e ancora, “rappresenta quindi a tutti gli effetti un manifesto politico”. Roy de Vita analizza poi un attacco all’opposizione che, a detta di Speranza, “non dovrebbe fare politica sulla pandemia” del Covid. “Ma come – ribatte il medico – , lui può dichiarare che la pandemia è l’occasione per costruire una nuova idea di sinistra, ma l’opposizione non deve farlo. Un doppiopesismo illuminante”. “Chi di Speranza vive, disperato muore. Però voglio fare una proposta: ci stiamo avvicinando all’anniversario del 22 ottobre, perché questo libro non lo facciamo uscire, venderebbe moltissime copie e, come da lei promesso, i proventi andrebbero agli Istituti di Ricerca”, conclude de Vita.

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