“Le alunne entrano alle 8, gli alunni alle 8.03”: accuse di sessismo verso una preside di Palermo

StrettoWeb

La decisione sugli ingressi scaglionati a scuola ha fatto piovere sulla dirigente accuse di sessismo

Le alunne entrano alle 8:00, mentre gli alunni alle 8:03. È bastata questa decisione sugli ingressi scaglionati a scuola, resa ufficiale tramite una circolare  diffusa pochi giorni prima della ripresa delle lezioni, a provocare un fiume di polemiche intorno all’istituto comprensivo statale “Giovanni XXIII – Piazzi” di Palermo, lo stesso dove vota il Capo dello Stato Sergio Mattarella. All’interno delle chat whatsapp sono stati per primi i genitori ad accusare la preside di “sessismo”, qualcuno ha parlato addirittura di “ritorno al Medioevo”, ma quando il caso è uscito fuori dai confini interni ecco che la questione è diventata motivo di discussione sul web. Alla base della decisione della scuola c’era “l’esigenza di garantire un ingresso ordinato nelle classi”, e “contenere i rischi di assembramenti”, ma la vicenda è finita presto nell’occhio del ciclone.

Le accuse iniziate a circolare da questa mattina hanno costretto a far tornare la dirigente scolastica Aurelia Patanella sui propri passi: “troveremo un altro metodo per far entrare gli alunni in modo ordinato. Non volevamo urtare la sensibilità di nessuno, siamo una scuola inclusiva”, ha detto oggi la preside. “Si tratta di un metodo che viene utilizzato da oltre trent’anni, ma è evidente che i tempi sono cambiati. E’ ovvio che non chiediamo certo la patente per entrare: se un bambino viene vestito da femmina, entrerà con le bambine”, si è giustificata la dott.ssa Patanella.

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