Sgarbi: “che senso ha la doccia due volte al giorno? Da piccolo ne facevo una a settimana”

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Il solito Sgarbi, mai banale nelle dichiarazioni, spiega quali siano a suo dire le possibili soluzione per ridurre i consumi energetici in casa nella vita di tutti i giorni

“Quando ero piccolo a casa mia il bagno si faceva una volta a settimana, il mercoledì. Oggi si fa la doccia due volte al giorno. Uno spreco del quale si potrebbe fare a meno”. Esordisce così, al Corriere della Sera, Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, fortemente preso di mira nelle ultime settimane a Reggio Calabria per la questione “trasferimento Bronzi”, ha parlato della questione energetica e di quali siano le possibili soluzioni a suo dire per ridurne i consumi. Come al solito, mai banale nelle dichiarazioni.

Per lui, infatti, l’unico modo è “cambiare stile di vita e ritornare al passato, ad una vita più genuina che non sia schiava del consumismo. Non è molto complicato. Dobbiamo liberarci del consumismo capendo che il tempo migliore lo possiamo passare senza stimoli. E si può anche rinunciare ad elettrodomestici inutili prodotti soltanto per alimentare l’ansia del bisogno. C’è bisogno di cambiarsi due volte al giorno la camicia e le mutande?, si chiede. “Che poi finisce tutto in lavatrice. C’è questa mania del lindore, ci si cambia anche se gli abiti sono puliti. Se non ci si cambia ci si sente in imbarazzo. Sobrietà vuol dire non essere schiavi degli oggetti che abbiamo. È possibile rinunciare a elettrodomestici inutili. Dovremmo abituarci a vivere di poche cose, quelle indispensabili e ritornare ad un rapporto più naturale tra noi e il pianeta che ci ospita”.

Poi ha risposto anche alla domanda su una “proposta” lanciata da lui stesso, quella dell’ingresso a scuola alle 10 del mattino anziché alle 8: “potrebbe essere un concreto risparmio di riscaldamento, nelle ore più fredde del mattino”. Proprio sull’idea di settimana corta di presenza a scuola ha risposto il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

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