Festa di Madonna e la Biblioteca Comunale: la storia dell’Abate reggino Antonio Spizzica Gigli

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Un reggino dimenticato: Antonio Spizzica Gigli. La storia raccontata da Filippo Arillotta

“Martedì 13, ultimo giorno della Festa per la Madonna della Consolazione, si sono voluti ricordare i trecento anni dall’incoronazione con due corone d’oro delle due figure della Madre e del Bambino con una solenne cerimonia. In tale occasione si è ricordato l’artefice di questo evento, che fu l’Abate reggino Antonio Spizzicagigli, Decano del Capitolo Metropolitano il quale, trovandosi a Roma, fece inserire il nome della venerata Effigie nel bussolotto dal quale si estraeva il quadro che sarebbe stato incoronato con corone d’oro, stante un lascito di don Alessandro Sforza di Piacenza che, oltre al denaro occorrente, aveva incaricato di procedere a ciò il Capitolo della Basilica Vaticana. L’estrazione avvenne nel 1719 e fu proprio il nostro quadro il sorteggiato. Pertanto furono realizzate due corone d’oro che lo stesso Spizzicagigli pose il 15 settembre 1722, in assenza dell’Arcivescovo titolare”. Comincia così il racconto di Filippo Arillotta relativo a un reggino che definisce “dimenticato”: l’Abate Spizzica Gigli.

“Già solo per questo – evidenzia – l’Abate Spizzica Gigli andrebbe inserito fra i benemeriti della nostra città. Ma c’è di più. Fu proprio lui, intellettuale aderente all’Arcadia, a fondare a Reggio una Accademia, l’Accademia degli Artificiosi, che restò però attiva solo fino alla sua morte avvenuta nel 1724. Il suo apostolato intellettuale non si limitò a questo: consapevole dell’importanza dell’istruzione e della cultura, egli lasciò la sua Biblioteca alla città a beneficio degli studenti meno abbienti che non potevano comprare i costosi libri; e grazie a questo cospicuo lascito, arricchito dalla biblioteca dell’Arcivescovo Tommasini, nacque la nostra Biblioteca Comunale, ancora oggi una delle più importanti istituzioni culturali della città”, rivela un altro aneddoto.

“Purtroppo, però, del buon Abate Spizzica Gigli si è persa la memoria“, sottolinea Arillotta con amarezza.” Solo nel sito della Biblioteca Comunale lo si cita; per il resto, l’oblio. Penso che l’occasione del trecentesimo anniversario dell’incoronazione della Venerata Effigie della Madonna della Consolazione possa risarcire questo torto nei confronti di questo autentico innamorato della nostra città; e spero che chi di dovere sappia riparare degnamente, se pur tardivamente, al torto fatto a un uomo che ha amato realmente Reggio e che la ha dotata di lasciti duraturi. Anche se le corone originali sono andate disperse, resta il gesto; mentre la Biblioteca Comunale è ancora lì, a memoria di un reggino che la sua città ha dimenticato. Ma non è mai troppo tardi per rimediare!”, conclude.

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