Energia, l’Ue frena: l’idea di un tetto al prezzo del gas russo potrebbe svanire

StrettoWeb

La posizione contraria degli Stati confinanti con la Russia (Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca), ma anche la strategia speculativa dell’Olanda e il mancato intervento della Germania, hanno costretto la Commissione Europea a fare un passo indietro

La Commissione Europea sta preparando il pacchetto di misure per affrontare la crisi energetica e difendersi dalle eventuali mosse di Mosca, ma nel piano di Bruxelles non si parla più di tetto al prezzo del gas. L’esito delle ultime riunioni sta spingendo verso il passo indietro rispetto alle conclusioni del consiglio dei ministri dell’Energia di venerdì scorso: a frenare la decisione è la posizione contraria degli Stati confinanti con la Russia, e quindi Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca, ma anche la strategia speculativa dell’Olanda e il mancato intervento della Germania. Questo potrebbe dunque portare l’esecutivo europeo a rimandare la decisione al consiglio dei leader convocato a Praga per il 6 ottobre.

Al tempo stesso comunque l’idea sarebbe quella di introdurre il tetto al prezzo del metano: sarebbe una soluzione che non porterebbe gravi conseguenze e non in grado di turbare il libero mercato delle contrattazioni. Il motivo è che il metano russo non viene venduto e quindi un “price cap” non provocherebbe conseguenze, se non quella di evitare speculazioni e indicare ai mercati una soglia di riferimento cui dovrebbero adeguarsi.

“Sul costo del gas – ha frenato il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen continuiamo a lavorare su risposte adatte a un mercato globale. Obiettivo: garantire prezzi più bassi in Europa assicurando al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento”. Von der Leyen ha anche sottolineato di aver “accolto favorevolmente il sostegno generale del Consiglio all’approccio fondamentale” della Commissione. Infine, ha citato le principali linee di intervento: “aiuti di Stato, parità di condizioni, sostegno alle Pmi” e poi “riduzione intelligente della domanda; contributi del settore energetico a sostegno delle famiglie e delle imprese vulnerabili; supporto alla liquidità delle utilities e accelerazione sull’attuazione del RepowerEu”. Si attende dunque la definizione delle misure su cui si è raggiunta già un’intesa e che riguardano la tassa sugli extraprofitti, un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità non con il gas, supporto con taglio del 10% sui consumi per imprese e famiglie.

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