Calabria, quando arrivano i medici cubani? Occhiuto chiarisce, ma Green Pass resta nodo da sciogliere

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Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha spiegato perché ancora i medici cubani non hanno prestato servizio. Dichiarazioni anche su commissariamento e debito della sanità

“Ai cittadini vorrei dire che stiamo ricostruendo un edificio che era in macerie. I risultati li produrremo attraverso la ricostruzione dell’edificio e il recupero dell’efficienza del sistema sanitario”. E’ questo il messaggio di incoraggiamento del presidente della Regione e commissario della sanità Roberto Occhiuto, al termine della conferenza stampa odierna in cui è stato presentato il pacchetto di misure per sopperire alla carenza di personale sanitario in Calabria. “I calabresi – ha proseguito Occhiuto – non devono pensare che chi governa la sanità oggi dopo 20 anni di disastri, dopo 12 anni di governo della sanità da parte del governo nazionale che non ha né accertato il debito e né migliorato la qualità delle prestazioni, abbia la bacchetta magica. Credo però che questo governo regionale ha dimostrato di saper intervenire con determinazione e incisività su più dossier: rassicuro i cittadini che lo sta facendo anche nella sanità, ma è un modello più difficile da ricostruire e molto più complicato”.

Il governatore calabrese risponde poi ad una domanda sull’arrivo dei medici cubani, visto che dopo l’annuncio ancora non sono arrivate novità: “non c’è ancora una data certa: stiamo procedendo con la massima attenzione perché su questa vicenda c’è stato un interesse mondiale. Leggevo oggi – rivela Occhiuto – che qualcuno ha dato la colpa all’uragano che si è abbattuto in quella zona del mondo, ma la verità è che c’è stato anche un uragano di polemiche e di critiche per cui è mio dovere, dovere degli uffici, procedere con la massima prudenza, perché è meglio farli arrivare un giorno dopo ma evitare intoppi amministrativi successivi. Quindi ci stiamo andando con i piedi di piombo perché siamo i primi ad avere pensato a questa attività, a esserci impegnati a realizzarla”.

“Ora – ha rimarcato il presidente della Regione Calabria – tutti quanti si rendono conto che è anche un modo per calmierare il mercato delle professioni sanitarie in Italia, per intervenire anche su questa distorsione tra domanda e offerta di lavoro, però siccome siamo i primi dobbiamo dimostrare di fare tutte le cose in maniera ineccepibile per cui le stiamo facendo in stretta connessione con l’ambasciata italiana a Cuba e valutando ogni attività non una volta ma dieci volte”. Come già noto dallo scorso agosto, però, un altro problema è rappresentato dal Green Pass: Cuba ha uno dei tassi di vaccinazione più alto al mondo, quindi i suoi medici sicuramente sono vaccinati, ma il loro Paese ha utilizzato prodotti autoctoni, ovvero Soberana e Abdala, che non sono mai stati approvati dall’OMS e dall’UE. Quindi per l’Italia, che fino al 31 dicembre 2022 ha imposto l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, i medici cubani saranno considerati a tutti gli effetti “no vax”.

Commissariamento della sanità e quel debito mai conteggiato

Roberto Occhiuto è poi tornato sul discorso del commissariamento della Sanità e dell’ammontare del debito. “Noi ce la faremo, riusciremo a dimostrare che questa regione è governabile anche nel sistema sanitario, vincendo anche – ha rilevato il presidente della Regione – ci pregiudizi del governo nazionale che nel corso degli anni ha mandato in Calabria come commissari generali dei carabinieri o persone che non avevano alcuna competenza”. “La Calabria era in avanzo da 2 anni e non lo sapeva e non lo sapevano nemmeno i ministeri vigilanti che avevano nominato i commissari che avrebbero dovuto svolgere questo lavoro. Ringrazio il capo Dipartimento Iole Fantozzi, e il sub commissario Esposito perché solo attraverso un’attività di risposta alle osservazioni formulate dal Tavolo Adduce abbiamo potuto dimostrare che la Calabria non ha un problema di deficit – continua – . L’abbiamo dimostrato anche ai ministeri vigilanti. Non è una buona notizia, perché significa che il motore della nostra sanità è spento, che queste risorse non vengono spese per assumere medici, per erogare prestazioni sanitarie, però è già meglio che in passato, quando non si assumevano medici, non si miglioravano le prestazioni sanitarie, addirittura si diceva che il sistema sanitario regionale era in deficit. Ora che abbiamo fatto questa operazione verità ne faremo un’altra, epocale, sulla ricognizione del debito, ma soprattutto siamo impegnati a creare le condizioni per assicurare livelli essenziali di assistenza, per migliorare la qualità dei nostri pronto soccorso dove spesso i calabresi vivono situazioni di inciviltà. Stiamo cercando di intervenire sul sistema di emergenza urgenza, ma – ha concluso il governatore – è davvero un palazzo da ricostruire dalle macerie, quindi ai calabresi dico di avere fiducia nel governo regionale perché è complesso ma ci riusciremo”.

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