Calabria, sanità: in Regione proposta di legge contro gli “imboscati”

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Il Consigliere Tavernise (M5S) prova a dettare la soluzione per “porre fine ad una delle patologie più gravi e subdole della sanità calabrese”

Il servizio delle Iene andato in onda questa settimana ha scosso il mondo della sanità in Calabria. Vecchi problemi che riemergono e chiamano le istituzioni a prendere una forte presa di posizione. Come affermato nel servizio trasmesso sulle frequenze Mediaset, soltanto all’Asp di Reggio ci sarebbero ben 1200 medici a vario titolo per circa 200-220 posti letto attivi. Una situazione che va in contrasto con l’esplicita emergenza di personale medico, messa in evidenza anche dal presidente Roberto Occhiuto, il quale ha raggiunto una collaborazione internazionale per l’assunzione di professionisti cubani. Per questo si prefissa l’obiettivo di smuovere le acque la proposta di legge “anti-imboscamento” presentata dal Consigliere Regionale Davide Tavernise.

Il rappresentante grillino ha presentato una proposta di legge regionale per “porre fine ad una delle patologie più gravi e subdole della sanità calabrese, ovvero il cosiddetto “imboscamento” del personale sanitario negli uffici amministrativi”. Con questa normativa si vuole: “arginare la mancanza di personale nelle Aziende Ospedaliere, recuperando il maggior numero di medici, infermieri e ausiliari; mettere fine ad una prassi vergognosa in base alla quale molti operatori sanitari, assunti con precise e determinate mansioni, vengono invece collocati negli uffici amministrativi”.

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