Covid, il Governo sospende il bollettino giornaliro

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Covid, la nota del neo ministro della salute Orazio Schillaci sul bollettino

Anche in base “alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, fatta salva la possibilità per le autorità competenti di acquisire in qualsiasi momento le informazioni necessarie al controllo della situazione e all’adozione dei provvedimenti del caso“. Così in una nota il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Covid, l’ordine dei medici: “bene lo stop dei bollettini, tornare ad una gestione ordinaria”

Bene lo stop ai bollettini Covid quotidiani, e anche l’anticipo del reintegro dei medici sospesi per inadempienza dell’obbligo vaccinale, misure annunciate dal ministro Schillaci, perche’ “e‘ ora di tornare a una gestione ordinaria“. E’ il commento all’AGI di Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo).

Mi pare che il ministro – spiega Anelli – abbia un’idea caratterizzata dal senso di responsabilita’ e da un ragionamento che tiene conto dell’andamento della pandemia. Si va verso una gestione ordinaria, di normalizzazione, e in questo senso rendere il bollettino settimanale mi pare coerente. Chiederei solo – aggiunge – che sia una decisione non statica ne’ ideologica ma flessibile: se succede come in Germania dove i casi e i decessi sono aumentati potremmo tornare ad avere una percezione piu’ frequente di quello che sta succedendo“. Quanto al reintegro dei medici, Anelli e’ pragmatico: “Prima o dopo cambia poco. Era gia’ previsto, si anticipa solo di qualche settimana sempre nell’ottica di un ritorno alla normalita’. Ovviamente non si sconfessa la validita’ delle soluzioni passate: vaccini, mascherine, sono e sono stati fondamentali. Ma e’ un cambio di paradigma: non piu’ lo Stato centrale che vara misure emergenziali, ma la gestione dell’ordinario, tramite i datori di lavoro, i medici competenti. I meccanismi di tutela della salute sono in piedi, non ci sara’ un ‘liberi tutti’ ma solo un tirotno alla normalita‘”.

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