Fondo Monetario Internazionale, è catastrofe: “il peggio deve ancora venire, Italia verso recessione”

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La tesi, catastrofica ma realista, del Fondo Monetario Internazionale, sul futuro dell’economia mondiale

L’economia mondiale si trova a “navigare acque agitate” e le “nubi di tempesta” che si addensano all’orizzonte lasciano prevede che il “peggio deve ancora venire”. Con queste tre metafore, tutt’altro che rassicuranti, il Fondo Monetario Internazionale descrive la situazione attuale, con occhio all’orizzonte futuro, dell’economia mondiale, ancora rinchiusa all’interno del vortice Covid, guerra, inflazione.

Situazione non molto diversa anche in Italia, per cui è prevista la recessione. Il “forte rallentamento è in gran parte dovuto ai prezzi dell’energia ma anche all’impatto della stretta monetaria”, spiega il capo economista del Fmi, Pierre Olivier Gourinchas. Il Fondo si aspetta una “recessione tecnica” per l’Italia nei prossimi mesi. “Più di un terzo dell’economia globale si contrarrà nel 2023. In breve il peggio deve ancora venire e per molti il 2023 sarà avvertito come recessione”, avverte il Fondo. “Non siamo ancora in una crisi, ma le cose non sembrano buone. Le banche centrali devono continuare ad agire in modo risoluto per riportare l’inflazione al loro target”, esorta il Fmi, prevedendo un aumento dei prezzi al consumo a livello globale dal 4,7% del 2021 all’8,8% nel 2022, per poi calare al 6,5% nel 2023.

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