Esplosione sul ponte di Crimea, retroscena Usa: “piano orchestrato da 007 ucraini”

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L’intelligence di Kiev e il ruolo nell’attentato al ponte di Kerch: ecco quanto rivelato dal New York Times sull’episodio che potrebbe provocare una nuova escalation del conflitto tra Russia e Ucraina

L’intelligence ucraina avrebbe avuto “un ruolo decisivo nell’esplosione che ha colpito il ponte di Kerch, che collega la Crimea alla Russia, provocando un incendio sull’infrastruttura”. E’ quanto ha riferito un funzionario ucraino al New York Times, confermando quanto sostenuto in queste ore dal Cremlino. Secondo la fonte del giornale americano, rimasta comunque anonima a causa del divieto del governo Zelensky di parlare dell’esplosione che ha provocato almeno tre morti, “gli 007 di Kiev hanno orchestrato l’esplosione, utilizzando un camion-bomba guidato attraverso il ponte.

Per il leader russo Vladimir Putin, che ha inaugurato quel ponte nel 2018, visto come simbolo di unione con la penisola della Crimea, “l’esplosione è stato un affronto altamente personale”. La situazione preoccupa, e non poco, il mondo Occidentale perché già in passato l’ex presidente Medvedev aveva aperto gli occhi agli ucraini e alla Nato qualora ad essere colpita fosse proprio la Crimea. Il raid missilistico di questa mattina su Kiev potrebbe essere una prima risposta a quell’episodio. Il ponte di Kerch è la principale via di rifornimento militare che collega la Russia con quel territorio e senza di esso, ritengono gli analisti del conflitto, l’esercito russo sarebbe gravemente limitato nella sua capacità di trasportare carburante, equipaggiamento e munizioni alle unità russe che combattono nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia, due delle quattro regioni ucraine che la Federazione russa ha annesso al suo interno lo scorso settembre 30.

Per gli ucraini, l’esplosione “non è necessariamente una vittoria decisiva, ma l’equilibrio della guerra spesso ruota su un accumulo di vittorie minori”, ha affermato Ben Barry, esperto di guerra presso l’International Institute for Strategic Studies di Londra, spiegando che si tratta “di un altro cricchetto di pressione sul presidente Putin”. Sebbene non ci fossero rivendicazioni ufficiali di responsabilità, i funzionari ucraini, che in passato avevano affermato che il ponte sarebbe stato un obiettivo legittimo per uno attacco, hanno indicato che l’esplosione non è stata un incidente e non hanno nascosto la loro soddisfazione. “La Crimea, il ponte, l’inizio”, ha infatti scritto sabato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino. Anche l’agenzia di intelligence interna ucraina, il Servizio di sicurezza dell’Ucraina, noto con il suo acronimo ucraino SBU, ha rilasciato una dichiarazione riformulando una strofa di una poesia del poeta nazionale ucraino, Taras Shevchenko. “E’ l’inizio, il ponte sta bruciando magnificamente”, ha pubblicato l’agenzia su Twitter. “Un usignolo in Crimea incontra la SBU”, si legge ancora.

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