Tavernise (M5S) chiede alle Asp l’accesso agli atti: “stanare il personale sanitario imboscato”
Sono nove le richieste di accesso agli atti che nella giornata di mercoledì, 26 ottobre, sono state mandate dal capogruppo del M5S in Regione Davide Tavernise: ad essere raggiunte le 5 Asp e le 4 aziende ospedaliere della regione. La richiesta è chiara: “qual è il dato numerico del personale sanitario, impiegato in attività rientranti nel ruolo amministrativo o comunque adibito a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto in categoria e profilo professionale di appartenenza? Qual è il dato numerico sul personale sanitario in possesso di inidoneità certificata allo svolgimento delle mansioni previste? Oggetto del contendere: stanare il personale sanitario imboscato”.
“Nelle strutture ospedaliere regionali il personale sanitario ridotto all’osso da tempo, troppo – afferma Tavernise – costringe a turni massacranti, ma anche ad accumulare le ferie, che prima o poi andranno smaltite, creando ulteriori vuoti. Per non parlare della sofferenza del servizio delle ambulanze, per cui i dati nazionali parlano di riduzione dei camici bianchi del 50% negli ultimi dieci anni, mentre in Calabria, ancora, nessuna delle 5 Asp riesce a mantenere il tempo richiesto di 21 minuti che deve persistere tra la chiamata di soccorso e il raggiungimento del luogo dell’evento. Sempre che sull’ambulanza, poi, ci sia il medico. E’ inaccettabile in questo contesto assistere alla pratica degli “imboscati”, per cui personale sanitario assunto per precise e determinate mansioni venga collocato negli uffici amministrativi”.
“Il 14 ottobre scorso ho depositato una proposta di legge in tal senso. Ma la situazione in cui versa la nostra sanità è tale per cui il tempo è preziosissimo e occorre portarsi avanti. La stessa proposta di legge – va avanti Tavernise – fa salvi i casi certificati di inidoneità per grave malattia o sopravvenute limitazioni fisiche che rendano inidonei allo svolgimento delle mansioni previste. Ma su questo occorre intervenire con una visita medico – collegiale a cadenza annuale”.
“Oggi ci ritroviamo liste d’attesa sempre più lunghe, spesso assistiamo ad aggressioni verso il personale sanitario, accanto a soluzioni tampone e di medio lungo periodo, come l’assunzione degli specializzandi, serve con forza e determinazione riportare presto in corsia il maggior numero di medici, infermieri e operatori sanitari già in dotazione nelle nostre strutture sanitarie”, conclude.