Messina, Zafarana: “la frana di Letojanni, il parallelo col Ponte di Genova e una grossa differenza”

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“Il problema deve essere risolto ma in quel tratto l’autostrada Messina-Catania è ancora chiusa”, fa notare l’esponente del M5S

“Questo giornale, che ho conservato, è del 6 ottobre 2015, esattamente il giorno dopo la frana di Letojanni. Ancora oggi, dopo sette lunghi anni, il problema deve essere risolto e in quel tratto l’autostrada è ancora chiusa”. E’ quanto scrive sui social Valentina Zafarana, Portavoce del M5S ed candidato Vicesindaco designato del Centrosinistra a Messina, che ricorda la notte tra il 4 e il 5 ottobre 2015 circa 50mila metri cubi di terra, roccia e arbusti divelsero il muro di contenimento della collina a sud del torrente San Filippo, nel comune di Letojanni, per riversarsi al km. 32,700 dell’autostrada A18, sommergendola.

“Anni di solleciti e richieste formali e informali – prosegue Zafarana – , alle quali il CAS ha risposto con promesse ormai tutte superate dai fatti, che ci attestano che il cantiere è ancora lì, così come i disagi per i cittadini che, estate e inverno, sotto il sole cocente o il diluvio torrenziale, sono costretti ad affrontare file interminabili e rischi quotidiani”. Poi il parallelo che sa di paradosso: “nel frattempo, a Genova, il governo Conte, restituiva alla collettività il Ponte Morandi meno di due anni dopo il suo crollo, dimostrando competenza, puntualità, attenzione”.

“La differenza fra le due infrastrutture? L’ente gestore, e gli organi politici di riferimento: da un lato lo Stato e il Governo Conte, dall’altro il CAS e il Governo regionale (Crocetta prima e Musumeci poi). La frana di Letojanni ha dunque compiuto sette anni e ancora i lavori non sono finiti: l’ennesima, e purtroppo non l’ultima, vergogna della politica siciliana”, conclude Zafarana.

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