Parma-Reggina, quando il Giappone era “on fire”: ma che fine hanno fatto Nakamura e Nakata?

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In un simpatico siparietto social, Parma e Reggina ricordano uno dei tanti precedenti nostalgici con protagonisti Nakamura e Nakata, ma ora che fine hanno fatto i due?

Parma-Reggina è… “tante cose”. Lo abbiamo scritto già ieri parlando dei precedenti. Non sono tanti i confronti in Emilia, ma vanno già abbastanza bene per essere catalogati all’interno della categoria “nostalgia”. I motivi? Anche e soprattutto le diverse sfide nei primi anni Duemila, quando la Serie A era il campionato più bello del mondo. E non per niente il primo confronto assoluto in massima serie vede come protagonista Hernan Crespo, mentre nel secondo c’è Dionigi e qualche anno più tardi Cozza, Di Michele, Morfeo. Insomma, tanta bella carne al fuoco.

In una di queste sfide, però, ad attirare l’attenzione era… l’eleganza giapponese. Hidetoshi Nakata da una parte, Shunsuke Nakamura dall’altra. Il Sol Levante “on fire” e, i più attenti ricorderanno, anche una frangia di giornalisti e curiosi giapponesi spesso presenti al Granillo. L’anno dello scontro tra i due è il 2003-2004: al Tardini finisce 2-0 grazie a una doppietta di Adriano (a proposito, un altro “attaccante qualunque”), ma di immagini di Nakamaura e Nakata vicini ne circolano tante, da 20 anni, tra cui una di quelle nella copertina dell’articolo. E sono le stesse società, oggi, a ricordarlo, con un siparietto social. “Ciao Reggina, nel pensare a sabato prossimo ci sono tornati in mente loro due, ve li ricordate?”, scrive il Parma su Twitter postando una delle tante immagini di entrambi in quella sfida. Scontata la risposta del social media manager amaranto: “non ce la faccio, troppi ricordi”.

Ma, a proposito di ricordi, qualcuno ricorda cosa fanno adesso entrambi? Destini completamente diversi, ma per cui vale ancora la pena aprire una parentesi. Nakamura, infatti, udite udite, gioca ancora, a 44 anni (!). Dopo la Reggina e le esperienze con Celtic ed Espanyol, il giapponese è tornato in patria nel 2010 e non ha ancora smesso di giocare e inventare magie con quel piede delicatissimo e fatato. Quando si parla di piedi buoni, eleganza e tecnica, non si può non citare anche Nakata, pur se quest’ultimo abbia ben deciso di mettersi alle spalle il calcio, in tutti i sensi. La dimostrazione è l’addio da calciatore, avvenuto nel 2006, a soli 29 anni. Quel mondo non lo appassionava più: troppo business, disse una volta. E allora adesso Nakata è un imprenditore, viaggia in lungo e in largo in quel Giappone che – a causa del trasferimento in Italia – non conosceva abbastanza e promuove il sakè, bevanda tipica del territorio.

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