L’infrastruttura consentirà non solo il miglioramento della capacità di scambio elettrico tra Campania, Sicilia e Sardegna, ma anche un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili. Ne beneficeranno anche Calabria e Basilicata. Per questo il Tyrrhenian Link – Ramo Est è considerato uno dei principali interventi infrastrutturali del Paese, fondamentale per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale
Il Ministero della Transizione Ecologica (Mite), tramite il Ministro Roberto Cingolani, ha firmato il decreto per dare il via libera alle operazioni di realizzazione del Tyrrhenian Link – Ramo Est, in altre parole l’elettrodotto sottomarino di Terna che dovrà collegare la Campania alla Sicilia. Come ha spiegato l’amministratore delegato, Stefano Donnarumma, “l’infrastruttura consentirà di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili”, oltre a “garantire una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato”. A beneficiarne saranno anche i territori regionali di Calabria e Basilicata. Un iter burocratico che si è concluso nel giro di meno di un anno, un tempo brevissimo per opere di questa portata, grazie alla sinergia messa in campo da tutti gli Enti locali interessati e la cittadinanza.
Per l’opera Terna investirà circa 3.7 miliardi di euro, andando a coinvolgere 250 imprese. Una volta che sarà entrato in funzione (le previsioni indicano il 2028 come annata conclusiva), il Tyrrhenian Link avrà un ruolo decisivo nel miglioramento dell’affidabilità della rete e del sistema elettrico in generale. Il primo cavo, quello relativo al ramo est, sarà operativo già a partire dalla fine del 2025. L’intero progetto, per quando riguarda i dettagli, prevede due linee elettriche sottomarine, una tra Campania e Sicilia e un’altra tra Sicilia e Sardegna, per un totale di 950 km di collegamento e mille megawatt di corrente continua.
Il ramo est si estende per 480 km tra l’approdo siciliano di Fiumetorto, a Termini Imerese in provincia di Palermo, e Torre Tuscia Magazzeno, nel salernitano. Il progetto autorizzato dal Mite prevede anche la realizzazione di una stazione di conversione a Eboli, “collegata all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno da un elettrodotto in cavo interrato di 15 km”, come si legge nella nota. Eboli ospiterà anche la stazione di smistamento, la cui superficie è stata dimezzata rispetto a quella prevista inizialmente nel progetto. Invece, in Sicilia la stazione di conversione sorgerà nella località Caracoli di Termini Imerese, a 10 km di distanza dall’approdo di Fiumetorto che verranno percorsi da un cavo interrato.
Il Tyrrhenian Link avrà quindi un ruolo determinante nel miglioramento dell’affidabilità della rete e dell’intero sistema elettrico contribuendo alla sua sicurezza adeguatezza. “L’autorizzazione da parte del ministero della Transizione ecologica è un passaggio fondamentale per la realizzazione di un’opera di primaria importanza per l’intero sistema elettrico italiano – dichiara Stefano Donnarumma – . Questa infrastruttura consentirà di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, oggi ancora più determinanti per l’indipendenza energetica del nostro Paese e per ridurre il costo dell’energia in bolletta. La rapidità con cui questa fase del procedimento si è conclusa conferma l’impegno messo in campo per il raggiungimento dell’obiettivo comune”.