Ponte sullo Stretto e (vera) Alta Velocità in Sicilia: Rampelli rilancia l’ipotesi di inserimento nel Pnrr

StrettoWeb

“I fondi europei vanno chiesti per grandi opere come il Ponte sullo Stretto di Messina, la produzione di energia, l’Alta velocità fino a Palermo e Catania”, ha ribadito il deputato di Fratelli d’Italia

Chiedere all’Europa i fondi per realizzare grandi opere come il Ponte sullo Stretto di Messina. Dovrebbe essere questo l’obiettivo dell’Italia secondo l’architetto Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia ed ex Vicepresidente della Camera dei deputati, rieletto dopo le elezioni del 25 settembre. Il parlamentare torna a parlare ancora una volta dell’opera di collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, inserendolo nel contesto di formulazione del Pnrr. Già in passato Rampelli aveva fatto notare che non inserire il Ponte sullo Stretto all’interno del documento è stato un grave errore. Lo ha ribadito anche oggi in studio a La7, durante la trasmissione Omnibus, in cui ha affermato: “noi non abbiamo mai detto di non voler i fondi del Recovery Fund, il ragionamento è infatti un altro. Ma possibile che dobbiamo chiedere soldi all’Europa, per esempio, per gli impianti di areazione nelle scuole e per sistemare la Pubblica Amministrazione? I fondi europei vanno chiesti per grandi opere come il Ponte sullo Stretto di Messina, la produzione di energia, l’Alta velocità fino a Palermo e Catania. Significa che non ci siamo accorti che in questi 11 anni il Paese andava a rotoli. Il Pnrr, se si può aggiornare, qual è il problema? Proveremo a modificarlo con l’accordo di tutti, bisogna proporre una variazione a questo tema”.

Il rappresentante di Fratelli d’Italia, che sarebbe tra i nomi selezionati per essere il nuovo ministro alle Infrastrutture, ha parlato anche di prezzo del gas che “sta subendo evidenti speculazioni”. Rampelli afferma: “questo aumento può essere causato dalla posizione incerta della Germania, dalla borsa di Amsterdam e da alcuni Paesi del Nord Europa che sono produttori. In Italia abbiamo messo da parte le centrali idroelettriche e interdetto tutte le attività estrattive del gas domestico. Caro bollette? Ancora il governo Meloni non esiste, se ne parla se già stesse operando, adesso è tempo di collaborazione e responsabilità. Il governo dimissionario ha delle competenze e accuseremo dei ritardi in cui questo si è mosso. Scostamento di bilancio? Sarà valutata come estrema ratio, non siamo una nazione con un debito pubblico in ordine, quindi siamo già fortemente in crisi. Il Pnrr di fatto è ancora in debito, non possiamo prendere questa decisione alla leggera, rischieremmo di immettere nuovo debito che sarà ripagato dalle generazioni future”.

Infine una battuta sulla guerra in Ucraina e sulla posizione del Governo Meloni all’interno del conflitto: “ovviamente l’obiettivo è quello di raggiungere la pace, ma l’Ucraina deve essere messa nelle condizioni di rispondere con controffensive nelle Regioni occupate dalla Russia. E’ indispensabile mantenere questo sostegno e posizionare l’Italia nel contesto dell’alleanza Euro-Atlantica e spingere Putin a pensare che non si può andare avanti in modo permanente con questo conflitto”.

Condividi