I movimenti “Reggio Bene Comune” e “Primavera Democratica” rispondono alle parole pronunciate ieri sera a Piazza Duomo dal deputato Francesco Cannizzaro
Sono arrivate le risposte, ma c’era da attenderselo. Le parole di ieri di Francesco Cannizzaro a Piazza Duomo hanno provocato la reazione di alcuni movimenti ideologicamente opposti a quello del deputato reggino, che ieri al centro di Reggio Calabria ha voluto ringraziare i propri elettori dopo la carica confermata in Parlamento a seguito delle politiche di domenica scorsa. “Probabilmente ringalluzzito dal determinante appoggio ricevuto dalle forze di estrema destra alle ultime elezioni, il deputato Francesco Cannizzaro è salito sul palco di piazza Duomo per incitare la folla con parole cariche di odio, indicando bersagli da colpire e non avversari politici da sfidare sul campo della normale dialettica politica. Lo spettacolo che è andato in scena la scorsa sera, infatti, è un revival dei tempi che furono, quando i treni arrivavano in orario, si dormiva con le porte aperte e gli oppositori politici venivano esposti al pubblico ludibrio ed al dileggio più feroce”. E’ quanto scrive ad esempio in una nota “Reggio Bene Comune”. “Cannizzaro avrà pure maturato la sua personale esperienza fra i banchi di Montecitorio – si legge ancora nella nota – ma difetta, enormemente, dei principi democratici che sono muri portanti dalla nostra Costituzione. Il fatto che si sia lasciato andare a parole volgari, a minacce più o meno velate, a invettive utili ad aizzare la folla contro questo o quell’altro “nemico da abbattere e scacciare” rende bene l’idea, purtroppo, del clima cupo in cui si vuole fare sprofondare la città. È un linguaggio pericoloso quello sfoderato da Francesco Cannizzaro, un tono che alza l’asticella della tensione in un contesto che già lotta e suda, quotidianamente, con le difficoltà dettate delle congiunture economiche e dal particolare momento storico”.
“L’atteggiamento del bullo che arringa la folla di fronte ad una frotta di turisti della democrazia arrivati in due autobus da fuori città e che vuole farsi capopopolo l’abbiamo già provato e pagato, a caro prezzo, sulla nostra pelle. Ed il disprezzo della democrazia è un qualcosa che non possiamo accettare. Se si vuole scavalcare il recinto democratico e addentrarsi in un campo minato dove “tutto si può fare e tutto si può dire”, si sposa una causa di profonda e pericolosa irresponsabilità. Cannizzaro sembra abbia deciso di abbracciare questo paradigma scivoloso, portando in piazza un gergo triviale e disgustoso. Ritorni in sé, il buon Cannizzaro, e dica cosa vuole fare per Reggio ed i reggini dopo cinque anni passati da turista in parlamento. Dica, piuttosto, perché abbia sorriso ed applaudito alle offese di Occhiuto, quando il Governatore ha detto che i reggini sono come dei porci. Di fronte a simili oltraggi – conclude la nota di Reggio Bene Comune – il parlamentare con al seguito pullman provenienti da Mannoli, Calanna e Laganadi, ha preferito non proferire parola, stare zitto e non contraddire il proprio capo, anche a costo di perdere dignità e decoro. Se Cannizzaro non è capace, stia tranquillo: le offese, le invettive, le minacce troveranno sempre la nostra più ferma resistenza”.
Primavera Democratica: “Cannizzaro parlamentare part-time, assente nei momenti decisivi”
Ancora più duro l’intervento di un altro movimento, Primavera Democratica: “Il responso dell’urna è sacrosanto e guai se fosse il contrario. I nostri auguri al deputato, riconfermato, Francesco Cannizzaro, candidato con Forza Italia e rientrato a Montecitorio grazie alla spinta, decisiva, di Fratelli d’Italia e dei partiti alleati. Tuttavia, l’affermazione di Cannizzaro di certo non è una buona notizia per la città, non fosse altro per la sua recente esperienza parlamentare che è stata, praticamente, impalpabile quasi quanto l’emendamento che avrebbe dovuto portare a Reggio 25 milioni di euro per il rilancio dell’aeroporto. A proposito, qualcuno li ha visti? Nessuno. Ed anche di fronte alle notizie delle ultime settimane, chiaramente improntate a qualche strapuntino elettorale, di concretezza al momento nemmeno l’ombra. Stesse domande e stesse risposte che si saranno posti, in questi anni, gli stessi colleghi parlamentari di Cannizzaro – prosegue la nota – che, quasi mai, lo hanno visto seduto fra i banchi della Camera. Dai dati forniti da OpenParlamento, infatti, l’esponente di Forza Italia risulta assente per più di quattro sedute su dieci, praticamente è mancato quasi la metà delle volte. In percentuale, è stato presente per il 57% delle sedute, ben al di sotto della media degli altri deputati che si attesta intorno al 70%. E se il valore medio delle assenze complessive si aggira sul 18%, Cannizzaro arriva a toccare il 43%. Un impegno minimo, si potrebbe dire part-time, che in un’intera legislatura ha prodotto appena un solo disegno di legge, una mozione ed una interrogazione a risposta scritta. Due, invece, sono le richieste al Governo a risposta orale”.
“Assente, Cannizzaro, risulta durante la discussione di provvedimenti fondamentali per i cittadini – prosegue Primavera Democratica – come la Conversione in legge del decreto sulle misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale o del decreto “Sostegni bis”. Marca visita anche quando si approva il Decreto Agosto, la norma nata e cresciuta a Reggio su spinta del sindaco Giuseppe Falcomatà e dell’assessora al Bilancio, Irene Calabrò, che ha ridato ossigeno alle casse di Palazzo San Giorgio. L’on. Cannizzaro non c’era anche di fronte alle misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente ed alle disposizioni per la cura delle malattie rare e per il sostegno della ricerca e della produzione dei farmaci orfani. Insomma, di certo, l’ultimo mandato elettorale di Francesco Cannizzaro non è destinato a passare alla storia. La situazione attuale impone maggiore responsabilità ed una presenza che esuli dalle passerelle di piazza e si concentri sulle vere istanze del territorio e del Paese. Se Cannizzaro ha altri impegni tanto da non poter garantire una presenza costante ed una rappresentanza autorevole in Parlamento, ce lo dica adesso, anche a giochi fatti e ad elezione acquisita. Non ce ne faremo una ragione – conclude la nota – ma almeno sapremo realmente di che pasta sia fatto l’onorevole assenteista. Reggio ed i reggini non meritano un simile trattamento”.