Reggio Calabria, da 4 a 15 mila euro di bolletta. E il Ristorante “Oasi” (per ora) chiude | FOTO

chiude ristorante oasi
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La società ha scelto questa strada che, ad oggi, è quella, pur sanguinante, meno traumatica di tutte, senza dubbio meno traumatica che ricevere bollette salatissime senza avere la possibilità di pagare dipendenti e altre tasse

Il caro bollette continua a mietere vittime in tutta Italia e, ovviamente, anche a Reggio Calabria, città che era tornata a “muoversi” dopo il Covid e che finora ha cercato di reggere grazie alla stagione estiva. D’ora in avanti, però, tempi bui anche per la città dello Stretto. E un esempio lampante proviene da uno dei locali storici e più iconici in assoluto: il Ristorante “Oasi”. La decisione, per ora, è infatti quella di chiudere. La società ha scelto questa strada che, ad oggi, è quella, pur sanguinante, meno traumatica di tutte, senza dubbio meno traumatica che ricevere bollette salatissime senza avere la possibilità di pagare dipendenti e altre tasse.

Ed è ovviamente il costo dell’energia sempre più alto ad aver portato a questa decisione: dai 4 mila euro della scorsa estate ai 15 mila dell’ultima bolletta elettrica, quella di agosto. E manca ancora settembre, probabilmente più alta in virtù dei recenti andamenti. Presagi sugli aumenti che ovviamente erano già stati considerati, in quanto graduali. Si è passati dai 10 mila euro di luglio (più conguaglio di 5 mila), ai 15 mila attuali, appunto. E la proprietà aveva anche provato a chiedere una rateizzazione, ma alla richiesta di 6 mila euro mensili da spalmare, ha detto “no”. E ha chiuso i battenti. A corredo dell’articolo le immagini delle bollette ricevute dal ristorante negli ultimi mesi, con la richiesta di rateizzazione e il confronto con la bolletta ricevuta esattamente un anno fa.

Non una chiusura definitiva, comunque, almeno per ora, perché è giusto non perdere mai la speranza, a maggior ragione per chi lavora da una vita in questo settore. Ma per adesso le serrande resteranno abbassate, almeno per qualche mese, in attesa di nuove soluzioni. Che, si spera, un po’ tutti gli imprenditori possano trovare per evitare quella che si prospetta essere una catastrofe in ogni settore.

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