Viaggio all’interno del Teatro dell’Arena Lido di Reggio Calabria: abbandonato al degrado e all’incuria, quello che in passato è stato simbolo di cultura, oggi è un decadente rifugio per extracomunitari
Culla della cultura, simbolo della Reggio Calabria degli anni Cinquanta che rifioriva insieme all’arte, luogo in cui grandi e piccini hanno visto i primi film proiettati in città. Oggi quell’immagine del Teatro dell’Arena Lido resta solo un malinconico ricordo. La struttura, situata in pieno centro storico, risulta un’incompiuta abbandonata all’incuria e al degrado più totale. La riqualificazione dell’area circostante, parte del progetto Waterfront, non ha fatto altro che rendere più imbarazzante il contrasto (non solo visivo) con il Teatro, ormai abbandonato a se stesso, come testimoniato nel video presente in calce all’articolo.
Nel filmato, girato dall’imprenditore reggino Pino Diano, si notano le terribili condizioni in cui versa la struttura. Muri cadenti e sporcati da graffiti, travi del tetto retrattile (per gli spettacoli all’aperto) ormai consumate, il pavimento ricolmo di calcinacci e spazzatura. All’interno si sono stabiliti degli extracomunitari che lo hanno trasformato in un rifugio di fortuna con tanto di rudimentali cucine e luoghi per dormire. Una puzza nauseabonda e l’abbaiare di un cane presente all’interno sconsigliano l’entrata.
E pensare che per la riqualificazione della struttura erano stati stanziati 1.850.000 euro nei Patti per il Sud. Dell’inizio dei lavori neanche l’ombra, da decenni. Il teatro venne demolito tra la fine degli anni 80 e l’inizio degli anni 90 per edificare al suo posto un centro congressi, idea che trovò una forte contestazione da parte di associazioni e ambientalisti. L’opera venne abbandonata fin quando il sindaco Italo Falcomatà non decise di riqualificarla per farla tornare al suo antico splendore.
Il primo lotto dei lavori comprendeva l’edificazione delle colonne, richiamo alla Magna Grecia, nonchè la costruzione di spogliatoi per attori e artisti, oltre agli impianti. Del resto del progetto, finanziato con il decreto Reggio, non vi è alcuna traccia. L’Amministrazione guidata da Giuseppe Falcomatà, figlio del compianto Italo, ha mostrato la volontà di proseguire l’opera di riqualificazione della struttura. All’atto pratico però, la struttura è preda di degrado e incuria, come visibile nel video sottostante.