Il webinar dell’Università di Messina che esalta il Ponte sullo Stretto: “opera fondamentale per tutto il Sud, e stavolta si farà davvero”

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Si è concluso da poco il webinar dell’Università di Messina sul Ponte sullo Stretto. Matilde Siracusano: “questa è la volta buona, il Centrodestra lo farà”

Il Mediterraneo è una nazione, tutti noi siamo immersi nella storia greca e turca, la realizzazione di ponti è il nostro futuro“: con queste parole, il prof. Enzo Siviero ha emozionato il pubblico del webinar organizzato dal prof. Bruno S. Sergi per il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina insieme al Dipartimento di Business Administration della Çanakkale Onsekiz Mart University. L’evento, intitolato “The Methodology of effect analysis for grand-scale public infrastructure investments: a comparative case study of suspension bridges in Turkey“. L’evento, particolarmente partecipato da un pubblico qualificato, ha visto nella prima parte le relazioni degli esperti dell’Università turca dott. Murat Sarıkaya, ing. Mehmet Çelebi e prof. ssa Gunes Topcu, i quali hanno illustrato lo straordinario impatto socio economico della realizzazione dei grandi ponti della regione di Marmara e in modo particolare le straordinarie ricadute della recentissima inaugurazione del Çanakkale Bridge che, dopo l’apertura del 18 marzo 2022, è diventato il ponte sospeso più lungo del mondo con i suoi 2023 metri di luce tra le due torri principali.

Gli esperti turchi hanno illustrato “straordinari benefici” apportati alle comunità delle due sponde collegate dal ponte con un valore aggiunto che ha rilanciato l’economia dell’area, fornendo agli osservatori italiani un caso di studio assolutamente sovrapponibile a quello che comporterebbe la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Gli interventi dei relatori turchi troveranno spazio nel prossimo numero di Galileo, la rivista scientifica curata dal prof. Siviero.

Contestualizzando gli interventi provenienti dall’estero, il prof. Sergi – che divide la propria attività didattica tra Messina e Boston – ha spiegato che “il Sud Italia non sarà mai competitivo senza investimenti enormi sulle grandi opere. E’ necessario far tesoro di quanto abbiamo ascoltato oggi dalla Regione di Marmara e sollecitare la politica e il nuovo governo nell’aver maggiore coraggio per finanziare un ambizioso programma di investimenti al Sud, ma che siano esclusivamente legati alla competitività del sistema. Al Sud non servono investimenti di facciata, ma opere concrete che rafforzino la nostra competitività. In un rinnovato contesto geopolitico come quello che si propone dopo la guerra in Ucraina, le interconnessioni in area Mediterranea saranno sempre più importanti e il Sud non sarà mai sviluppato se non avrà grandi opere infrastrutturali“.

Introducendo la seconda parte del webinar, il prof. Michele Limosani ha portato i saluti del Dipartimento di economia dell’Università di Messina di cui è direttore e ha evidenziato come “oggi l’Italia abbia bisogno di scelte nette in tutti i settori, dall’energia alle infrastrutture. E’ arrivato il momento delle scelte e questo nuovo Governo ha i numeri e la maggioranza per compierle“.

Sollecitata dai riferimenti d’attualità politica, il deputato di Forza Italia Matilde Siracusano ha preso la palla al balzo per ribadire l’impegno della maggioranza di Centrodestra per il Ponte sullo Stretto: “questa è la volta buona, c’è un Governo di coalizione con un’ampia maggioranza, ci sono due Regioni governate dalla stessa coalizione… se il Centrodestra non fa il Ponte adesso io mi ritiro! Il Ponte sullo Stretto sarebbe già in piedi se non fosse stato bloccato due volte dalla sinistra: Forza Italia al governo tra 2001 e 2006 e poi tra 2008 e 2011 lo aveva progettato, finanziato e appaltato. Purtroppo questa grande opera è stata compromessa da un inaccettabile pregiudizio ideologico, è diventata pretesto di scontro tra destra e sinistra in modo inspiegabile e inaccettabile. Ricordo che all’inizio della scorsa legislatura, quando sono arrivata per la prima volta in parlamento, la parola Ponte era soltanto frutto di risate e ironie. Adesso siamo già riusciti a rispolverarlo, pur senza governare. Nonostante una maggioranza parlamentare, il ministro Giovannini ha fatto una scelta scellerata facendo prevalere le volontà delle minoranze politiche di Movimento 5 Stelle e sinistra estrema che si dichiarano contrari alla grande opere, archiviando il progetto esistente e decidendo di investire 50 milioni di euro su uno studio di fattibilità riferito a un improbabile nuovo progetto a tre campate che era già stato bocciato in passato. Non è stata una scelta tecnica ma una decisione assunta soltanto per posticipare la realizzazione della grande opera, che andava fatta ieri non oggi“.

Matilde Siracusano ha proseguito: “il Ponte adesso è nel programma e si farà, portando benefici straordinari al nostro territorio. Il governo di Centrodestra e tutti i leader dei partiti della coalizione si sono esposti fortemente sulla realizzazione del Ponte, e non tollero alcun siciliano che dice che alla Sicilia serve ben altro. Assurde anche le opposizioni ambientaliste: il Ponte è l’opera più green che ci possa essere, in quanto riduce sensibilmente l’impatto delle emissioni di anidride carbonica rendendo la mobilità più moderna e sostenibile. Ho notizia che Occhiuto e Schifani si incontreranno presto dopo la formazione del Governo nazionale per mettere in campo la strategia più efficace per riavviare l’iter del Ponte nel modo più rapido possibile, io darò il mio contributo con tutte le mie forze. Spero di avere anche qualche ruolo più incisivo per determinare le scelte operate in tal senso“.

Su Salvini verso il Ministero delle Infrastrutture, Matilde Siracusano non ha dubbi: “sarà un valore aggiunto per il Ponte: Salvini è sempre stato molto coraggioso per il Ponte e ha stupito tutti. Si è battuto per il Ponte forse anche per sdoganare il pregiudizio che c’era nei suoi confronti quando iniziava a venire al Sud e sembrava strano che la Lega Nord si occupasse del Sud. Ha voluto incarnare questa battaglia capendo che è la madre di tutte le battaglie. Poche settimane fa è venuto a Messina con gli striscioni per il Ponte, tanti altri colleghi deputati leghisti come Siri si sono sempre battuti nelle aule parlamentari per il Ponte, che nei nostri precedenti governi è sempre stato approvato, progettato e finanziato con il voto favorevole della Lega. Sono convinta quindi che se Salvini sarà Ministro delle Infrastrutture continuerà a battersi per il Ponte in piena coerenza, e sarà una figura strategica perché da Ministro vorrà confermare gli impegni presi, quindi per il Ponte è assolutamente una buona notizia“.

Concludendo il webinar, il prof. Enzo Siviero, rettore dell’Università Ecampus e massimo esperto di Ponti, ha ulteriormente ribadito che “se non si fa il Ponte, il Sud non decolla. Salvini si è sempre interessato del Ponte anche tramite me, lo posso testimoniare personalmente. Purtroppo noi italiani a volte siamo troppo provinciali, guardiamo cosa succede fuori dai nostri confini in modo episodico. La Turchia negli ultimi 30 anni ha fatto un salto avanti incredibile proprio basato sulla realizzazione di Ponti e infrastrutture, realizzati tra l’altro da eccellenze italiane come We Build. Ma anche Spagna, Portogallo, Polonia, hanno impiegato al meglio le risorse europee costruendo infrastrutture, ponti, linee ferroviarie ad alta velocità, e così hanno sviluppato le loro realtà in precedenza più povere e marginali. Il salto di qualità si può fare soltanto dotandosi di infrastrutture di qualità. In Italia invece la gente è irretita da falsità: per il Ponte serve una campagna di comunicazione massiccia, e bisogna ritrovare l’orgoglio di questo Paese, l’orgoglio dell’Italia e dell’italianità. Abbiamo forze straordinarie che meritano di essere valorizzate anziché incarognite da divisioni interne, invidie e gelosie. Finalmente con questo nuovo Governo c’è una grande attenzione per il Sud: anche io sono convinto che per il Ponte sia la volta buona. Quello su cui ci si dovrebbe concentrare riguarda le opere complementari, perché il Ponte è un diamante straordinario che deve avere anche un’incastonatura adeguata. Mi piacerebbe che ci fosse un tocco di italianità nei viadotti, nelle gallerie, nelle stazioni tutto intorno al Ponte: è un’opera che resterà nella storia, costruiamola con l’orgoglio dell’Italia e passiamo dall’elemosina di Stato alla dignità del lavoro, perché senza il lavoro i nostri giovani non faranno altro che andar via e non torneranno più. Per concludere cito Papa Francesco: abbattiamo i muri e costruiamo Ponti: è questo il nostro futuro“.

Il prof. Limosani ha evidenziato che, nella prospettiva di approfondire le opere complementari “dobbiamo ragionare sull’aspetto urbanistico delle città: quali città del futuro immaginiamo? E’ una grande sfida culturale: i messinesi siano protagonisti del loro futuro per una sfida epocale“. Infine il prof. Sergi ha ringraziato i partecipanti ricordando il compianto Giovanni Alvaro, che proprio con Sergi 14 anni fa fondò il Comitato Ponte Subito che oggi continua a battersi per la realizzazione dell’opera: “le grandi infrastrutture sono il motore della crescita economica dei territori. E noi oggi con quest’incontro abbiamo dimostrato che anche l’Università di Messina è in moto“.

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