Condanna Falcomatà, Fusco: “bello lamentarsi ed ancor di più farlo stando a casa su di una poltrona e con un PC davanti. Ma ormai non é più tempo delle lamentele da remoto o in smartworking, no é il tempo della protesta dura e feroce di presenza”
“Bello lamentarsi ed ancor di più farlo stando a casa su di una poltrona e con un PC davanti. Ma ormai non é più tempo delle lamentele da remoto o in smartworking, no é il tempo della protesta dura e feroce di presenza”, è quanto scrive Attilio Fusco di Reggio Attiva. “Dura nei confronti di chi non capisce o fa finta di non capire che ormai i giorni son contati e che sono “nodi di salsiccia”; feroce nei confronti di chi si reputa ancora in carica e non capisce, o fa finta, che nulla sia successo. Si possono aprire dibattiti, tavole rotonde, conferenze stampa, discorsi alla città, ma rimangono chiacchiere e come dicevano i nostri avi “tabaccheri i lignu”, non c’è sostanza ben che meno forma. Lex dura lex sed lex, questo è, senza alcun contrappello”, rimarca Fusco.
“I navigati politici di sinistra, distanti dalla realtà quanto guelfi e ghibellini o meglio la volpe dall’uva, continuano nella loro difesa ad oltranza della incapacità fatta uomo, non considerando di essere rimasti i soli sopra l’Aventino, come colui che era solo al comando, ma era al comando, non azzoppato in una carica che gli é spettata per competenza amministrativa e politica ma solo per ridondanza cognomiale. Non ci sono paragoni da fare con il passato, prima erano luminari della politica, mai smentiti, oggi sono luminarie natalizie, si accendono la sera e si spengono al mattino e durano trenta giorni, poi vengono smontate, tolte, levate, conservate ammucchiate in depositi. Si facciano finalmente le luminarie e si accomodino nell’angolo più buio di un qualsiasi deposito sotterraneo“, conclude.