Doglioni (INGV): “forte terremoto nello Stretto ci sarà, necessario prepararsi. Il Ponte si può fare, ingegneri italiani hanno le migliori capacità”

"Sisma dello Stretto 2022": le parole del Presidente dell’INGV Carlo Doglioni sull'esercitazione antisismica più grande della storia d’Italia

StrettoWeb

All’esercitazione antisismica più grande della storia d’Italia, “Sisma dello Stretto 2022” che è iniziata oggi a Reggio Calabria, sta partecipando anche il Presidente dell’INGV Carlo Doglioni che intervistato ai microfoni di MeteoWeb ha fatto il punto della situazione sulle attività dell’esercitazione, sul rischio sismico dell’area e anche sulla realizzazione Ponte sullo Stretto.

L’esercitazione di oggi ci consente di vedere come funzionerebbe tutto l’apparato in caso di emergenza vera; il problema è che appunto il terremoto non è che sappiamo se ci sarà, ma solo quando ci sarà, perché certamente prima o poi i terremoti torneranno anche qui in Calabria e Sicilia che sono le zone a più alta pericolosità sismica d’Italia, dove tra l’altro c’è anche una vulnerabilità molto forte e quindi anche un’esposizione da parte della popolazione, tant’è vero che il terremoto del 1908 è stato uno dei più disastrosi al mondo in termini di perdite di vite umane e di danni alle città“, ha esordito Doglioni.

Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, Doglioni ha affermato che: “si tratta di una scelta politica, è chiaro che da un punto di vista trasportistico sarebbe un vantaggio. Dal punto di vista geologico e sismologico ci sono evidenze sulla sismicità dello Stretto con terremoti che possono essere in questa zona anche di magnitudo superiore a 7. Se il Ponte può essere fatto o meno, dal punto di vista tecnico lo decidono gli ingegneri in base alle informazioni sismiche che noi gli diamo. Io penso che gli ingegneri siano in grado di fare un Ponte sicuro, l’importante è che tengano conto di quelli che sono i limiti superiori. Il Ponte deve stare in piedi in qualsiasi situazione, quindi devono utilizzare i parametri massimi e quindi una scelta di scenario basata su una valutazione deterministica di quella che è l’accelerazione massima e lo spettro che dovrebbe essere utilizzato per la progettazione del Ponte. Questa è una scelta degli ingegneri, ma sono certo che gli ingegneri, soprattutto i nostri ingegneri italiani, hanno la capacità di realizzare il Ponte utilizzando i parametri di maggiore sicurezza“.

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