Governo approva Manovra da 35 miliardi: abolito il reddito di cittadinanza

Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha abolito definitivamente il reddito di cittadinanza: rimarrà nel 2023 come "anno di transizione" ma sarà depotenziato, e poi scomparirà definitivamente dal 1° gennaio 2024

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio per l’anno 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, l’aggiornamento del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) e il decreto Misure urgenti in materia di accise e Iva su carburanti e sostegno agli enti territoriali e ai territori colpiti da eccezionali eventi meteorologici. I provvedimenti, che verranno trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, spiega il Mef, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell’integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e quantificano l’ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in quasi 35 miliardi di euro.

La manovra, si legge in una nota del Ministero, “si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando circa gran parte delle risorse disponibili per interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione“. Altre risorse sono state stanziate per interventi a sostegno della famiglia: cuneo fiscale, riduzione dell’Iva per alcuni prodotti, aumento dell’assegno unico per le famiglie, agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, proroga delle agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani, la flat tax incrementale. La flat tax è stata estesa fino a 85 mila euro annui per autonomi e partite Iva. Dal 1 gennaio 2023 la soglia per l’uso del contante salirà da 1.000 a 5.000 euro.

Le misure contro il caro energia

Nella manovra di bilancio le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Lo comunica il Mef. Confermata l’eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%. Per il comparto sanità (1,4 mld per il 2022 e 500 milioni per il 2023) e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3,1 miliardi complessivi.

La manovra conferma per le famiglie più fragili confermato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro. Contro l’inflazione è prevista la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile (tampon tax). Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una ‘Carta Risparmio Spesa’ per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di ‘buoni spesa’ da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari. Per il 2023 assegno unico per famiglie con 3 o più figli: in particolare, sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato l’assegno per i disabili.

Dal primo dicembre 2022 lo sconto sulla benzina e il gasolio passa da 0,25 euro per litro a 0,15 mentre per il gpl da 0,085 per kg a 0,051. Lo rende noto il Mef, illustrando il decreto su Misure urgenti in materia di accise e Iva su carburanti e sostegno agli enti territoriali e ai territori colpiti da eccezionali eventi metereologici, varato dal Consiglio dei ministri. La riduzione degli sconti, viene precisato, non ha effetto sugli autotrasportatori che possono contare su altri regimi agevolati.

Abolito il reddito di cittadinanza, decorrenza 1 gennaio 2024 ma verrà depotenziato già nel 2023

La manovra prevede una “manutenzione straordinaria” del reddito di cittadinanza, che “si avvia verso la sua abolizione” dal 2024, con un periodo transitorio nel 2023 con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve offerte di lavoro. Dal 1 gennaio 2023, spiega il Mef, alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. E’ inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua. Il reddito sarà abrogato il 1° gennaio 2024 e sarà sostituito da una nuova riforma. Previsto un risparmio di 734 milioni per il solo 2023. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione.

Nuovo taglio al cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti

Taglio cuneo fiscale fino al 3% per i lavoratori dipendenti con redditi bassi per un totale di 4.185 miliardi. Lo prevede la manovra approvata in consiglio dei ministri. Previsto poi l’esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35.000 euro e del 3% per redditi fino a 20.000 euro. La riduzione del cuneo – spiega il Mef – è tutta a beneficio dei lavoratori.

Ponte sullo Stretto, riattivata la Società Stretto di Messina

Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa attualmente in liquidazione. E’ quanto prevede la manovra approvata oggi in Consiglio dei ministri, secondo quanto comunica il Mef.

Le novità per andare in pensione

Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di Opzione donna rivisitata e Ape sociale, indicizzazione delle pensioni al 120 per cento, si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi invece decide di restare a lavoro. Nel dettaglio, la Manovra prevede il definitivo stop alla legge Fornero e avvio di un nuovo schema di anticipo pensionistico per il 2023 che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica (quota 103). Per chi decide di restare a lavoro rifinanziato bonus Maroni che prevede una decontribuzione del 10 per cento. E’ stata prorogata per il 2023 Opzione donna con modifiche: in pensione a 58 con due figli o più, 59 con un figlio, 60 altri casi. Opzione donna, si ricorda, è riservata a particolari categorie: Caregiver, lavori gravosi, disabili. Confermata anche Ape sociale per i lavori usuranti. Indicizzazione pensioni +120% del trattamento minimo.

Tregua fiscale: cancellate le cartelle fino a mille euro ma solo se sono precedenti al 2015

La manovra di bilancio prevede una “tregua fiscale” con la cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro. Prevista inoltre la rateizzazione dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022 senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse. Prevista una mini sanzione del 5% sui debiti del biennio 2019-2020. Rateizzazione fino a 5 anni.

Sciolti i comuni di Cosoleto, Anzio e Nettuno

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata ha deliberato “lo scioglimento dei consigli comunali di Cosoleto (RC) e Anzio (RM) e l’affidamento della gestione degli enti a commissioni straordinarie appositamente nominate, per un periodo di diciotto mesi”. Affidamento a una commissione straordinaria, per diciotto mesi, anche della gestione del Comune di Nettuno (RM), il cui Consiglio comunale è stato già sciolto il 30 giugno 2022, in quanto non ha approvato il rendiconto di gestione del 2021.

Le prime parole di Giorgia Meloni: “l’Italia torna a correre”

Questo e’ solo il primo passo, dovevamo concentrarci sul caro bollette, avremo cinque anni per completare il programma. Questo il ragionamento, viene riferito, del premier Giorgia Meloni nel Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla legge di bilancio di circa 35 miliardi. Il presidente del Consiglio ha ringraziato i ministri per il lavoro svolto, in particolare il responsabile dell’Economia Giorgetti e il viceministro Leo che nella riunione hanno illustrato le tabelle della manovra. Il Capo dell’esecutivo illustrerà la legge di bilancio nella conferenza stampa convocata per le ore 10.

Questa sera, in Consiglio dei Ministri, importanti provvedimenti che presenteremo in legge di bilancio: contrasto al caro bollette, taglio del cuneo fiscale, aumento dell’assegno unico per i figli, sostegni contro il caro vita, interventi sulle pensioni più basse, detassazione sui premi aziendali, incentivi alle aziende per nuove assunzioni, interventi contro la concorrenza sleale, norma sugli extraprofitti energetici e tante altre iniziative per favorire la crescita e aiutare famiglie e imprese. Domani mattina, in conferenza stampa, illustrerò nello specifico tutti i provvedimenti di un’importante e coraggiosa manovra economica a sostegno dei cittadini, con particolare attenzione ai redditi bassi e alle categorie in difficoltà. L’Italia torna a correre“, ha scritto il Presidente del Consiglio su facebook.

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