In Italia da ora le mamme deputate potranno allattare i propri neonati in Aula

Il Parlamento formatosi con il nuovo Governo ha dimostrato ancora una volta che il Premier che rappresenta è il primo a cui interessa più la sostanza della forma, più i fatti che le parole, più i gesti che i termini

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“È una buona notizia la decisione della Giunta per il Regolamento della Camera di consentire alle mamme deputate di portare i loro bimbi nell’aula di Montecitorio per poterli allattare. È un segnale importante di attenzione nei confronti della maternità, dell’infanzia e della famiglia e un passo avanti sulla strada della conciliazione vita-lavoro”. Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Una scelta forte, coraggiosa, un segnale importante, un messaggio. E fa specie che arrivi proprio da chi è stato criticato per tanto tempo in relazione anche e soprattutto ai diritti e ai diritti delle donne. O, perlomeno, non fa specie a tutti, ma a chi continua a ragionare con i prosciutti davanti agli occhi.

Il Parlamento formatosi con il nuovo Governo ha dimostrato ancora una volta che il Premier che rappresenta è il primo a cui interessa più la sostanza della forma, più i fatti che le parole, più i gesti che i termini. Insomma, più che essere chiamata “la presidenta”, preferisce mandare avanti battaglie di questo tipo in silenzio, con gesti che poi ovviamente rivendica. Per far sì che anche le donne, così come gli uomini, possano conciliare la vita familiare e di genitori a quella lavorativa, senza particolari ostacoli burocratici, mai contrastati da chi ha governato fino a poco tempo fa e che adesso accusa (senza prove ma solo attraverso attacchi indiretti, vedi vicenda della figlia portata a Bali) in maniera indecente.

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