Mario Ferri, l’invasione e l’incontro con Infantino: “sono incazzati. Ma ancora non hai una fidanzata?”

Le confessioni di Mario Ferri, l'invasore italiano in Portogallo-Uruguay, dopo l'incontro con il Presidente della Fifa Gianni Infantino

StrettoWeb

O di riffa, o di raffa, ma alla fine l’Italia al Mondiale ci arriva sempre. E fa parlare di sé. Il riferimento è all’invasione di Mario Ferri, che ha fatto irruzione in campo nel corso di Portogallo-Uruguay. Ferri è ormai famoso, da anni, per le sue storiche invasioni di campo durante partite di una certa importanza. E questa volta l’ha fatta grossa, perché è riuscito ad intrufolarsi all’interno di uno stadio in cui i controlli sono serratissimi. Ma è riuscito a lanciare un bel messaggio, pur rischiando grosso: da “Save Ukraine” a “Respect for the iranian woman”, con addosso quella bandiera arcobaleno tanto discussa in Qatar.

“Ci sono parecchi controlli, io che ci sono riuscito e secondo me sono nato fortunato perché era impossibile – ha spiegato l’abruzzese a Fanpage– Si era aperto un piccolo varco sulla panchina del Portogallo, ho fatto qualcosa di folle volando sulla loro panchina prima di andare giù. La bandiera ce l’avevo nelle mutande, l’ho messa arrotolata e sistemata e li ho fregati. Io sono arrivato intorno al 30′ e forse mi hanno controllato malissimo”. Il problema, ovviamente, si presenta dopo: in seguito all’invasione “mi hanno portato nella sala della polizia fino a fine partita e ho parlato con gli addetti alla sicurezza. Qui c’è la polizia e poi degli alti funzionari che ti dicono subito cosa ti succede. A un certo punto però mi entra Gianni Infantino“. E Ferri si stupisce: “Ho detto, ‘Minchia che ho combinato‘”. E il Presidente della Fifa rompe il ghiaccio: “‘Dopo 12 anni ci rivediamo’ mi ha detto quando è venuto a parlarmi. L’avevo visto al Mondiale quando ho fatto invasione nel 2010 quando ancora non era Presidente. ‘Io mi ricordo di te e tu non di me'”. “In questi 12 anni non ti sei riuscito a trovare una fidanzataspiega Ferri raccontando il dialogo con Infantino – Mi ha detto che l’ho fatta grossa questa volta: ‘Questi stanno incazzati‘”. E Ferri si scusa: “Mi sono scusato con lui perché era un messaggio a cui ci tenevo tanto. Gli ho detto che era come guardia e ladri, loro 20mila guardie contro di me e ho vinto io”.

E Infantino ride: “Si è messo a ridere e allora mi dice, ‘Guarda ho una mezza idea per darti una mano, vediamo che succede altrimenti devo chiamare l’ambasciatore’. Va a parlare con loro, torna e mi dice che molto probabilmente non mi avrebbero fatto niente e io ho captato che loro hanno preso questa decisione per non cadere nelle polemiche. Ma – spiega – io ho mandato solo un messaggio di pace e se mi avessero arrestato, si sarebbe andato a creare un caso diplomatico che poteva rovinargli il Mondiale. In quel momento pensavo a un arresto, e che qualcuno doveva mediare per me ma avevo brutte sensazioni – aggiunge in riferimento ai concitati attimi prima dell’incontro – Quando ho visto Infantino che quasi mi ha detto ‘sei un c****one’ mi sono sentito più tranquillo. Mai pensavo che potesse essere Infantino colui che mi avrebbe salvato”.

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