Mondiali, il mondo arabo respinge le lezioni di moralità al Qatar: “quelle mani mettile dove ti pare”

Niente lezioni di moralità al Qatar da parte dell'Occidente: è il messaggio che rimbalza con forza dai social in merito alle forti critiche rivolte per l'organizzazione dei Mondiali 2022

StrettoWeb

L’avvicinamento ai Mondiali del Qatar 2022 è stato accompagnato da forti polemiche: negazione dei diritti, repressione delle libertà sessuale, insabbiamento delle morti dei lavoratori che hanno costruito gli stadi. Polemiche che l’inizio del calcio giocato non è riuscito a silenziare. Ma dai social arriva un ‘contropiede’ fatto di tweet e proteste che spiazza il fronte occidentale: stop attacchi ipocriti.

È questo il messaggio prevalente del mondo arabo che sostiene il rispetto dei costumi religiosi e culturali del Qatar, in quanto Paese ospitante. La protesta dei calciatori tedeschi, che hanno scelto di mettersi la mano davanti alla bocca in segno di censura, dopo che a Neuer (e ai capitani di tutte le squadre) è stato negato di indossare la fascia LGBTQI+, non è stata accolta di buon grado. I tifosi arabi l’hanno definita “offensiva” e “provocatoria”.

Vieni da noi e rispetti la nostra religione, la nostra cultura e le nostre leggi, altrimenti le mani te le metti dove ti pare“, si legge in un tweet riportato dall’AGI. “Fame, povertà, siccità e tanti altri problemi globali e scegliete questa come la causa da far vostra“, ha protestato un altro fan arabo. Su Facebook è spuntato anche un post che invita i tifosi arabi e musulmani a non lasciarsi piegare: “se i tedeschi difendono la loro causa, siate fieri della vostra religione e difendetela anche voi“.

Ne aveva già parlato anche Gianni Infantino, presidente FIFA, parlando di ipocrisia dell’Occidente e di lezioni di moralità. In Qatar molti lamentano un ‘doppiopesismo’, concetto ripreso anche dall’Economist che si è chiesto perchè non si sia condotta la stessa battaglia per i diritti umani durante la Coppa del Mondo 2018 in Russia o le Olimpiadi del 2008 in Cina.

Anche il regime dell’Iran, altro Paese del Golfo, non arabo ma nel pieno di una rivolta interna sostenuta dall’Occidente, ha puntato il dito contro Usa ed Europa che a suo dire “non hanno la credibilitaà morale” per dare lezioni. “I diritti del popolo iraniano“, ha detto la rappresentante iraniana alla riunione di Ginevra, Khadijeh Karimi, “sono stati ampiamente violati dai cosiddetti campioni dei diritti umani con l’imposizione di sanzioni unilaterali da parte dell’Amministrzione americana e con l’attuazione di queste sanzioni crudeli anche da parte dei Paesi europei, in particolare Germania, Regno Unito e Francia“.

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