Mondiali Qatar 2022, giocatori protetti dagli hater social: il servizio Smps che filtra l’odio

Fifa e Fifpro lanciano un sistema di protezione social per i giocatori che prenderanno parte ai Mondiali del Qatar: il servizio filtrerà commenti offensivi, discriminatori e minacciosi segnalandoli, in alcuni casi, alle autorità

StrettoWeb

Le critiche, si sa, sono parte dello sport e gli sportivi devono avere spalle larghe e una buona dose di pazienza per sopportare qualche commento di troppo alla prima prestazione sottotono. Criticare è fra i ‘diritti’ del tifoso, senza dubbio, ma superare il limite passando a offese, discriminazione e minacce no. È per questo che in occasione dei Mondiali del Qatar 2022 Fifa e Fifpro hanno lanciato un particolare servizio che proteggerà i calciatori.

Il servizio servirà per “per affrontare la discriminazione e proteggere la loro salute mentale e il loro benessere, informa la Federazione internazionale. Il sistema denominato Social Media Protection Service (Smps) consentirà a tutti i giocatori delle 32 nazionali partecipanti – spiega la Fifa – di avere accesso a un servizio di monitoraggio, segnalazione e moderazione dedicato, progettato per ridurre al minimo la visibilità dei discorsi di odio rivolti a loro sui social e, quindi, per proteggere sia loro sia i loro fan dagli abusi online durante il torneo. Il Smps – si spiega – monitora gli account scansionando i commenti offensivi, discriminatori e minacciosi e li segnala ai social network e alle autorità per eventualmente agire contro coloro che infrangono le regole. Squadre, giocatori e altri partecipanti potranno anche optare per un servizio di moderazione che nasconde i commenti offensivi su Facebook, Instagram e YouTube, impedendo che vengano visti dal destinatario e dai suoi follower“.

La Fifa si impegna a fornire ai giocatori le migliori condizioni possibili per esibirsi al meglio – ha dichiarato il presidente della Fifa, Gianni Infantino -. In occasione dei Mondiali, siamo lieti di lanciare un servizio che contribuirà a proteggere i giocatori dagli effetti dannosi che i post sui social media possono causare“. (ANSA).

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