Realtà immersiva per educare alla legalità: le emozioni degli studenti reggini al “Boccioni-Fermi” | FOTO e VIDEO

Il racconto della mattinata vissuta all'interno dell'Istituto "Boccioni-Fermi" di Reggio Calabria per l'evento “Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele”, in cui è stato possibile sensibilizzare i giovani all'educazione alla legalità attraverso l'uso della realtà virtuale immersiva

  • Evento Polizia Postale Boccioni Fermi Reggio Calabria
    Foto StrettoWeb
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Stimolare i giovani all’educazione della legalità, per la prevenzione di comportamenti antisociali, attraverso l’uso della realtà virtuale immersiva. E’ questo l’obiettivo dell’evento di questa mattina a Reggio Calabria, presso l’Istituto “Boccioni-Fermi”, organizzato dalla Polizia di Stato insieme al Dipartimento di Psicologia dell’Università Sapienza di Roma. Presenti infatti all’evento, dal nome “Nei panni di Caino per capire e difendere le ragioni di Abele”, operatori della Polizia di Reggio Calabria, Centro Operativo Sicurezza Cibernetica, le psicologhe della Sapienza Emanuela e Jessica, referenti regionali e ovviamente professori e studenti che saranno protagonisti di questa realtà virtuale. La Calabria è la capofila tra le Regioni che hanno lanciato l’iniziativa, con l’evento che si è già tenuto a Palmi, Melito e Rosarno.

La giornata si è aperta con i saluti delle psicologhe, il lancio di un video introduttivo e la divisione in gruppi da parte dei ragazzi, che hanno cominciato a interfacciarsi con la realtà immersiva, indossando l’Oculus Quest 2, un particolare tipo di visore che immerge appunto all’interno della realtà virtuale. Il tutto è avvenuto ovviamente con l’ausilio dei funzionari di Polizia e delle due psicologhe, che hanno seguito i ragazzi passo dopo passo. Inutile nascondere lo stupore e l’emozione degli studenti, che si sono completamente “lasciati andare” all’interno di un’esperienza stimolante e innovativa, come si può vedere dalle diverse immagini a corredo dell’articolo e dal video in basso, in cui è stato ripreso uno dei ragazzi. Al termine del progetto, è stato dato spazio ai ragazzi per studiare il fenomeno e carpire quelle che sono state le impressioni e le sensazioni a caldo.

Studente reggino immerso nella realtà virtuale con l’Oculus Quest 2 | VIDEO

“Le finalità di questo progetto sono educative e passano attraverso la prevenzione, con questi Oculus, grazie alle quali i ragazzi possono vivere delle situazioni tipiche in cui può esserci anche perpetrazione del reato e capire come ci si sente. E’ un tipo di realtà virtuale in cui ci si immedesima nei panni di chi sta commettendo la condotta illecita e della vittima”, ha detto Maria Laura Creazzo, ViceDirigente del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica per la Calabria, compartimento Polizia Postale. Le fa eco una delle due psicologhe, Emanuela Mari: “sensibilizzare sul tema facendo vivere ai ragazzi atti di criminalità online, che riguardano casi che sono stati resi dalla Polizia Postale. Gli studenti sperimenteranno una scena totalmente immersa e potranno esperire le loro emozioni”. Emozioni che vengono poi rilevate attraverso degli strumenti, e utili poi per fini di ricerca, come spiegato da Pierpaolo Zivi: “tra i vari comportamenti che stiamo portando in atto c’è quello sul Gioco d’Azzardo. Rileviamo parametri come la variabilità della frequenza cardiaca che ci consentono di registrare le emozioni degli adolescenti all’interno dello scenario che vivono”. Di seguito tutte le interviste complete.

Realtà immersiva a Reggio Calabria, la psicologa Mari: “la nostra è un’attività di prevenzione” | VIDEO

Realtà immersiva a Reggio Calabria, Creazzo: “le finalità del progetto sono educative” | VIDEO

Realtà immersiva a Reggio Calabria, le parole di Pierpaolo Zivi | VIDEO

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