Reggina, Inzaghi si sbilancia (è la prima volta). E poi il retroscena con Saladini e i piatti tipici di Reggio

Direttamente da un hotel del centro a Reggio Calabria, insieme ad Alfredo Pedullà, il tecnico amaranto ha parlato del presente in riva allo Stretto ma anche del passato e del futuro

StrettoWeb

“E’ stato tutto improvvisato nel senso che io avevo deciso di prendermi a malincuore qualche mese di riposo. Ero in vacanza, avevo un bambino piccolo, ma poi è arrivato Saladini e con la Reggina mi hanno convinto. Il primo giorno in Aeroporto ho capito che poteva essere una belle sfida”. Esordisce così, Pippo Inzaghi, ospite speciale di Sportitalia. Direttamente da un hotel del centro a Reggio Calabria, insieme ad Alfredo Pedullà, il tecnico amaranto ha parlato del presente in riva allo Stretto ma anche del passato e del futuro. “Perché qui a Reggio ho detto che è l’anno zero? Perché conosco il campionato di Serie B. Saladini ha fatto un miracolo salvando questa società ma siamo ripartiti da zero in ogni settore, per cui era impensabile pensare di avere una classifica del genere dopo 3 mesi. Ringrazio il club che mi ha fatto 3 anni di contratto, ci vorrà pazienza e se e quando arriveremo là dovremo essere pronti. Ovviamente nulla ci vieta di sognare, anche perché abbiamo un tifo da Serie A. Andiamo avanti con entusiasmo e senza pressioni, io pensavo di star fuori dalla zona calda ma è chiaro che se tra tre mesi saremo là possiamo sognare”.

Sempre in merito a quel primo appuntamento con Saladini, Inzaghi svela i retroscena dell’incontro: “ha fatto una cosa che per me ha ancora valore, io do molto valore ai gesti. Lui, dopo avermi tempestato di telefonate, e dopo avermi fatto chiamare da Cardona, ha preso l’aereo, poi la barca, mi ha invitato a cena, portando la mia compagna, con lei che mi diceva di non farmi prendere in giro. ‘Mi vuoi dire no a cena?’, mi ha detto. Saladini quella sera è stato eccezionale, mi ha permesso di portare tutto il mio staff, e non è facile. Mi ha fatto 3 anni di contratto perché avevo molto paura di questo anno, dal momento che abbiamo cambiato 20 giocatori. Non possiamo scordare tutte queste cose”.

“Mi confronto con Taibiprosegue – ho avuto la fortuna di avere lui, con cui ho giocato e con cui mi fido. E per me è anche importante lo staff, è di altra categoria. Quando andiamo a scegliere un giocatore dico sempre che mi piace gente che abbia fame, motivazioni. Per ora siamo stati fortunati. A volte dicono: le nuove generazioni. Io sarà stato fortunato, ma nelle squadre che ho avuto ci sono sempre stati buoni gruppi, con ragazzi rispettosi. Mezza lista per gennaio? Abbiamo ancora 6 partite… Non vorrei svegliare il direttore. Per ora siamo stati fortunati, perché non è facile azzeccare 20 giocatori. Umanamente, poi, abbiamo dimostrato di essere squadra. Ai miei giocatori dico che alla lunga non sarà facile avere una società così”.

Non può mancare una domanda sul recente, amaro, passato a Brescia: Cellino il più grande errore della mia carriera? No. Lì è nato mio figlio, ho trovato dei dipendenti straordinari, il tifo. E poi finita Brescia ho trovato la Reggina. Io in B valore aggiunto e in A devo dimostrare? E’ vero, è la mia storia. Noi siamo nelle mani della società, dei giocatori e poi del nostro essere, del nostro staff. A me interessa poco la categoria, importa essere felice. Ho un bimbo, presto due, una famiglia, una moglie, dei genitori, degli amici, e ora sento l’affetto di tutti, quando è così lavoro meglio”.

E poi il suo pensiero sul fratello Simone Inzaghi: “le critiche? In Italia siamo poco pazienti con i calciatori ed è così anche coi bravi allenatori, Simone probabilmente non fa il fenomeno, è un bravo ragazzo, e quindi appena possono… lui non batte i pugni sul tavolo, non si lamenta se gli vendono i calciatori, ma è una persona per bene, alla lunga si fa amare dai calciatori. Quando sono stato fermo sono andato a vedere diversi allenatori, tra cui Simone. Di lui mi piace che è moderno, è completo, è un buon gestore e sa anche preparare bene la settimana. Mi auguro di diventare come lui, secondo me è tra i migliori d’Europa. Dopo le partite con Simone ci sentiamo sempre, ci confrontiamo, è la seconda chiamata dopo quella con papà”.

In chiusura, Inzaghi si sbilancia (per la prima volta) sugli obiettivi, rispondendo a una domanda non semplice, ma in cui è costretto ad ammettere: “se firmo per il terzo posto, ad oggi? Tre mesi fa avrei firmato l’ottavo, adesso no…”, ha risposto con difficoltà e con una mezza risata. “Promozione in A della Reggina o Scudetto dell’Inter? Al momento son complicate tutte e due, ma alla fine io e Simone saremo felici se faremo crescere la nostra squadra”.

Infine domanda su tre piatti tipici di Reggio, posta da Pedullà, che reggino è e che conosce ovviamente la cucina di Reggio: “se ho assaggiato carbonara di pesce, involtini di pesce spada e brioche col gelato? Le prime due sì, la terza ho preso solo il gelato”, con la brioche è troppo”, ha scherzato.

Il gelato di Cesare in diretta tv su Sportitalia: il simpatico siparietto tra Inzaghi e Pedullà

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